Niccolò Tommaseo - La pace e la confederazione italiana

l • - ( 66 ) - .. ( nemiche; non dubito eh e le milizie regl>lari, t invece di respingere . da sè con disprezzo o con . cautela oltraggiosa le forze popolar.i, sapranno " L ' ' appropriarsele, disciplinarle, reggerle con quel fermo i mpero , e, oserei dire , ferreo, che richiedesi a guerra. ~Ia il nodo delle questioni si fa più involuto oggidì eh~ alle forze interne l ' invocansi aiuti stranieri: i quali, se giungono • l • l ... .. ) in tempo e potenti,. · c~ l peso l or~ stesso ~contpritnerebbero og~1i m·o.to della nazione viva ' ]a qual rimarrebbe, malgrado suo, spettatrice ingloriosamente inerte di lotta sanguinosa· da cui pendessero le sue sorti, e della f0rzata ' inerzia nel dì della vittoria pagherebbe forse caro la pena . . Io parl~ cosi, ,supponendo· che ]e ·promesse e' le minacce di molti giornali siano ~eguite da effetto, e ohe1 guerra· nasca: . ,. e sen~a nulla affermare di. ciò, dico che doppio sarebbe qui il nodo; delle forze nazionali e delle estere, le quali converrebbe credere cospiranti. all'-iriteQto medesimo , all'onore italiano; e del eongegnarsi insieme a pro nostro 1, l i sussidii della len tissin1a inscrutabile diplomazia , e le mosse della guerra con popolare l l l ) . • 1 l ' . ' . , ,, . .., . \

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