Niccolò Tommaseo - La pace e la confederazione italiana

• . - ... - ( 44 ) - loro fini, io la dirò schiettamente. Napoleone III è uomo ·di volontà ; e alla volontà sua deve quello ch'egli è: se fortuna o sventura, -- la storia sentenzierà. Ora parte della volontà, così come della potènza nell' opinione degli uomini , è il parer di volere , o piuttosto il non soffrire ch' altri sia creduto volere per esso ; che a lui lasci i pericoli e l' odio~ità delle cose ardue , ne prenda i meriti e i vantaggi per sè. Senza affermare o imaginare ch'altri a·bbia voluto fare di lui strumento o . zimbello ; io so e dico eh' egli ha potuto sospettare (a torto o no) che nel modo c nel tempo del condurre le cose altri vol~sse preoc~ cupare i suoi segreti pensieri. Sia pregio o difetto, io non cerco ; ma la natura umana è fatta c.osi: che i forti assai volte comportano d'essere rattenuti, d'essere ~ospinti non soffrono mai senza sdegno. Napoleone III si temette sospinto, aggirato : e tagliò corto. Io non ac- .cuso, non giudico; spiego. Non fu paura la sua di guerra più grossa nè di moti intestini; non fu disamore dell'Italia , nè smania crudele · d· precipitosamente sgannarla: fu sdegno ecci.- . ~t.a * .$1 C%> ·- ( f"-,~ w . t~o ( ., .• r -~ (: lf tO'. · .::__--- .

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