Niccolò Tommaseo - La pace e la confederazione italiana

' -(43) ~ o Leone, presidente della confederazione de' principi italiani nel secolo che viviamo? E se due Italiani hanno coniate queste due ~onete ·a uso nostro, per~hè adontarsi che altri, come di buona lega, le aceetti, e le voglia far cor- · ~ . rere in mezzo a noi? .. Quando colpa ci fosse (d~ che non i spetta rispondere a me interrogante), è egli mai possibile che sia co] pa di un . solo ? No n è forse cosa crudele a noi stessi più che · ad altrui, concedere a un principe)l'onoipotenza. del be;ne per poi largirgli l' onnipotenza del ~_\ male , e della nostra credulità far titolo a pretensioni premature e a querele tarde? Non è. egli giusto ricercare le ragioni del . fatto che giunge a noi inaspettatamente trem~ndo? Ragioni ci hann' a essere : e noi · non le possiamo con.oscere ancora, tutte non le conosceremo mai forse, eerto .mai le più intime. Ma una delle .Più intime e insieme dellè _piò · , manifeste, che l'incolpato tacerà ~empre per~ cb è non degna scolparsi e nella sua condi.: zione non può, che gl'incolpatori non dicono ò pere h~ non in grado di conoscerla o .per / J .; . , ' . \ ... . . ..... - l

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