Niccolò Tommaseo - La pace e la confederazione italiana

- ( 31 ) - · l'ombra e l'apparenza , pur la persona d'un principe della famiglia? L'Impero ch'ebbe fin L qui per insegna un'aquila da due · teste, non apparrebbe egli un animale nuovo di sola una testa con . corpo doppio , raddoppiategli le ale e gli artigli? Se tanto fuor d'Italia si dolsero di pa.tti segreti che co' minori Stati italiani l'Austria stringeva ( e non li avesse anche stretti in parole, gli er-a tutt'uno); che sarebbe ora che i trattati segreti .dovrebbero avere sanzione solenne da cqloro ~tessi che già ne mostravano tin1ore o sdegno; se·nza che però potesse essere tolta e all'Austria e agli , altri confederati la possibilità di stringere, oltre ai palesi, altri nuovi patti segreti e -dentro e . fuori ; tolta la libertà del cospirare e del congiurare, la quale i governi tennero sempre lecita a se, gastigandola paternamente ne'sudditi? Non già ch'io prenda sul serio le nuove doglianze che muove Prussia di questa pace; eh' anzi domanderei volentieri se Austria sul serio si dolga dell' essere stata crudelmente ~ abbandonata da Prussia ; mi farei lecito di domandarlo allo stesso Luigi Napoleone. E ' <.

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