Niccolò Tommaseo - La pace e la confederazione italiana

~ ( 19 ) - . l l mente italiano che sia ? non dovrà egli ripassare c<>n l'affetto dell'anima le .Alpi'? Non è quest'~ffetto una condizio.ne della sua ·probità?: Potre.tnmo noi fidarci a un principe snaturato? E se tra la confederazione ger1~1anica e l' italiana sorgesse lite , vorrernmo noi o degneremmo far-e di lui un Eteocle? _ ~la , com·unque le cose s' accomodino ; quanto te.tnpo avremo noi d'aspettazione oscu- . ' ra, di rna rea tra terrori e speranze ? E chi . ·intanto governa? L' Austrià. pura? E gli esuli intanto; e le lorD famiglie desolate? E i -mi~ .~ . liti, che più non ~anno lo scarso onorato stipendio della guerra; e che se ripatriano un . ., giorno innanzi the la confederazione sia fatta, possono aspettarsi ]a pena dei disertori, colla consolazione che, morti, la ~onfederazione li piangerà? Un n1inuto ~rima, di~ertori, e sul- ... l'orlo del supplizio; un n1inuto poi, cittadini di libera patria? Acciò che questi e tanti altri . pericoli siano , evitati, i pochi patti di pace abbozzati su un foglio, che due imperatori ~ sottoscrivono di buon~ fede, non bastano; non bastano tutti gli articoli e tutte le elausole r

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