Il governo fascista nelle colonie

24 IL GOVERNO FASCISTA NELLE COLONIE Si aggiunga il paradosso seguente: che ~~ntre noi, sia pur nolenti, prepariamo ora la forza m1htare de~- 1' Abissinia, in pari tempo facciamo sorgere ad Adis Abeba sospetti tanto vivi quanto ingiustificati, colle pubbliche vanterie di conquiste etiopiche da p~rte del De Vecchi, vanterie che valsero sulla frontiera somalo-etiopica una vera e propria concentrazione militare abissina. Le cose si spiegarono poi ad Adi~ Abeba, ma ... fino ad un certo punto. I sospetti sorti dopo tanti discorsi imprudentissimi non sono stati tutti sopiti. E, siamo giusti! Come potevano i rappresentanti italiani, pur sì certi del nostro desiderio di pace, infondere questa fede, senza dire che le parole di politica estera del fascismo sono esercitazioni da caffè? Uno dei nostri ministri ad Adis Abeba, il Macchioro, aveva perfino in una allocuzione ufficiale alla Corte esaltato il sublime avvento fascista; come poteva un altro spiega1·e che proprio uno dei Quadrumviri della mirabile marcia non era se non un p~vero milcs gloriosus, le cui parole sono prive di qualsiasi importanza? Che la causa da difendere in Etiopia, fosse stata resa difficile, lo prova anche il fatto che l'on. Mussolini, dopo aver messo a riposo d'autorità un ministro plenipotenziario, reo, - rara avis, purtroppo - di essersi rifiutato di ricevere un fiduciario fascista all'estero colla fedina criminale sporca, lo ha poi pregato di rientrare in servizio per valersene col governo etiopico, presso cui è persona grata. ~er~o, la _P?litica f~scista ha 1·eso, senza saperlo, prez1os1 servigi alle diplomazie francese ed inrrlese in Adis Abeba. t:1 N~n per ~ulla Ra~ Tafari toccò prima, sì, l'Italia, m~ s1 gua;do ben~ d1 far a Roma la prima visita ufficiale. Prima ando dagli altri. Altra prova del « rinnovato t' · pres 1g10 ».... Bib' oteca Gno Biarco

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