Il governo fascista nelle colonie

16 IL GOVERNO FASCISTA NELLE coLJIE comunque non presero parte ~Ila .gran~e 1 guerra/4m_- porrò il duro lavoro, senza mISericordia. » Ac!n?o poi chiaramente al suo obiettivo militare: « L~ aha? terra d'impero, non può esser contenuta nei rev1 confini delle sue Alpi. Essa deve, come Roma mperiale dominare nuovamente i popoli. Per st rio destino' le fortune d'Italia nascono da un disas~ro L'impero di Roma partì da Canne, la terza Itaha a Custoza, la nuova da Caporetto, l'impero colon' le italiano nascerà da Adua ». Quale fu il risultato <li queste e altre ancor più chiare parole? Che l' 1'bissinia fece una forte concentrazione militare al tonfi.ne; che l'allarme fu grande e che i diplomatic' italiani dovettero aver il rossore di spiegare che si trattava di parole letterarie senza portata. 1 COMINCIANO ÌE vhLENZE I rapporti dell'on. De Vecchi col Duca depli Abruzzi non potevano che diventare tesi, perchè l'azienda del Duca per tirare avanti aveva bisogno d/ tranquillità e di pace, specie per profittare della scarsa mano d'opera indigena, che si andava penosamente organizzando. S. A. si tirò in disparte, ma si fissò nel centro delle sue aziende per parare ai nascenti pericoli. È noto a Mogadiscio che il Duca, il quale, quando dimorava colà era commensale quotidiano del Governatore scacciato dal Federzoni, non ha mai accettato uno dei tanti inviti dell'on. De Vecchi. Si racconta là che, alle sue insistenze, rispose un giorno sorridendo: « So che V. E. indossa abitualmente il frak · e siccome io qua non ho che lo smoking, così non pos: so accettare ». Il fatto d'armi sognato avvenne in Somalia nel marzo 1924. Le conseguenze le sentiremo purtroppo in avvenire. Bib' oteca Gno Biarco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==