Il governo fascista nelle colonie

•••E LA SOMALIA D'OGGI 17 Recatosi il governatore nel marzo 192-l a Mahaddei, sede di Commissariato, notò fra gli indigeni convenuti a rendergli omaggio vari con fucili. Ne seguì una violenta sgridata al commissario, maggiore Dall'Era, e l'ordine perentorio di imporre alla tribù dei Galgial, cui quelli indigeni appartenevano, di consegnare entro 24 ore i fucili. Invano gli fu fatto osservare che si trattava di vecchi catenacci, e che i governatori precedenti avevano a più riprese autorizzato i Galgial a tenerli, sia a titolo d'onore, sia per la cacc.ia ai coccodrilli. II De Vecchi fu furioso che gli si citasse il parere di passati Governatori e mantenne l'ordine. Gli indigeni pregarono, scongiurarono, mostrarono le vecchie carte di autorizzazione. Invano. Da Mogadi~cio erano già partiti 800 ascari al comando del colonnello (cioè il comandante stesso di tutte le no• stre forze) coll'ordine di ridurre all'obbedienza col ferro e col fuoco i e< ribelli». Le nostre truppe andarono, bruciarono (per ordine) le capanne che trovarono e uccisero una ventina di indigeni, senza incontrare resistenze: chè, anzi, i capi e i notabili, nella speranza di placare il Governatore, spontaneamente si consegnarono nelle mani del colonnello, il quale onestamente finì per riconoscere la perfetta innocuità di quella gente. II colonnello condusse seco a mani libere i capi, che si erano spontanei consegnati a lui e li portò dal Governatore. Questi emise violenti rimproveri perchè non erano stati incatenati, li percosse egli stesso con pugni e calci, e ordinò la loro immediata carcerazione, previo il loro passaggio, carichi di catene, traverso le vie della città. Un agente britannico ri(erendo al suo governo su tali fatti usò questa frase: « Si direbbe che non governano, ma che fanno delle fìlms per dei· cinematografi ». Bib' oteca Gno Biarco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==