Alla gioventù italiana

-99prime ~tppt;na è noto, e le voci dì pa-tria e d' Italja sono .vuote di senso. Nell'un popolo, la crassa ignoranza, nell'altro · la corruzione s'overchia, in cui fino dai tempi di Cosjmo l, ·si cercò dai governi d' ingolfario, ogni loro pensier~ assorbirono, ogni generoso ger.me sterparono. Relativamente al reame di Napoli e al Patritnonio di S. P1elro, trovasi però egli pieno di energìa e di robustezza di animo (la qual cosa non si ravvisa certo in Toscana, dove qua~ i ogni individuo è corrotto, fiacco e .; possato) e muovesi ai cenni -di alcuni, tolti dallo stesso suo seno, e che io chiamo capi-popolani. Un gran bene potrebbe ridondare alla ~ansa italiana, se il clero nel Regno Napoletano fosse o più illuminato o più favorevole alla sua patria: perocchè il popolo ignorante e superstizioso di quelle contt:ade, corre dietr() ed è fanatico per le cose di religione. , L'educare il popolo e l'infondergli _patri i sensi, non è cosa di sì lieve importanza da potersi subito recare a compimento e ripromettersene un ottin1o successo; e se questo rendesi malagevole presso que' govèrni che la pubblica e libera opinione secondano, molto più difficile seéuramenle riesce là ove un principe dispo,tico regge, e .i liberali perseguita, come l'attuale Re di Napoli. Laonde assai acconcio io reputo che sia, tnigliore occasione aspettando, ·capti varsi di presente l'animo di . codesti capi-popolani, i quali all'uopo seco loro trascinerebbero la popolare moltitudine. Se una tal cosa si praticasse nel -regno di ·Napoli vedremmo ben presto circolare ancora negli abitanti di quel paese, il sangue di que' prodi che la Calabra Legion€ forntarono, di quegli eroi che avend~ a cornbattere forze di gran lunga snperiori alle proprie,_ fino all' . ulti n1o vollero piuttosto Sf i rare anzichè cedet,.e e darsi in potere del nen1ieo della Partenopea Repubblica.

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