Alla gioventù italiana

- 6t-- Il fare altrimenti era un porre a lato l'nna dell'altra due nimicissime fazioni,. desiderose di venire alle mani e al sangue. . Un' al,tra delle precipue cure del governo dee essere intesa a togliere dall' ozit> tantissimi giovani, i quali abituati vi sono dal cessato ordine di cose, e costretti in parte dalla mancanza di occupazioni. Scomparirebbe un tale inconveniente se si formasse un corpo di Linea a severa e onorata disciplina sottoposto: avrebbe il governo degli ottimi soldati, e que' giovani tanto ardenti per le armi lascerebbero l'ozio, cagione di moltissimi mali~ adescat i da un così nobile ufficio. I centurioni riprenderebbono la vanga, e di nuovo acconcerebbonsi a portare sacchi: gli Svizzeri altrove si andrebbero in cerca di pane ed a mercare le loro vigliacche persone: la pace, la tranquillità e .una certa agiatezza nel vivere ben presto su quelle amareggiate contrade, a splendere tornerebbero. ' Discorrendo con a~cuni del rnodo e della necessità di formare~ una bene ordinata milizia nel pontificio Stato, mi opposero, manc11re l' esercito del Papa di uffizia'i e d'istruttori a bili: avere per ciò duopo, di ricorrere a degli stranieri: solennissima bestemmia! e no~ si potrebbero~ ove ciò fosse pur vero, chiamare deg1i uffiziali Piemontesi istrutti al pari di qualunque soldato il più agguerrito? e non vi sono in Ispagna e in altre straniere regioni, tanti bravi soldati e uffiziali Italiani; i quali da rrtolti anni non fanno che battersi? E che male ridonderebbe al governo l'accogliere nel suo senq ,, questi bravi ed infelici Italiani? e chi, a q,uesta determinazione si ·potrebbe opporre? :Ma gli stessi uffiziali Italiani al sérvigio di S. Santità sono bastevolmente acconci per ordinare, arnmaestrare e, disciplinare dei soldati. Uscito di vita Gregorio, da cui sprèzzati erano e castigati, se/si fossero CO~l SOVerchia CUra nel maneggio deUe armi istruiti, i.o so ch'eglino si stu.. 4

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==