Alla gioventù italiana

~~ - t.J v - Il 1non1cn t o in cui tali rivoluzioni scoppiarono ct·a molto propi zio a noi Italiani, se ne avessimo col dcLito senno cd cnergìa saputo profittare. 'I'eneva llolo_nia, col suo eroismo, in rispetto c la Russia e l'Austria: Francia colla sua rivoluzione non poca n1olcstia cagionava a tutti gli alleati, e se noi sosteIloti ci fossimo con coraggio e accordo, avrebbero le italiane cose certamente cambiato aspetto. l\1a sembra che un crudo fato prema sulla nostra penisola. In tutte le rivoluzioni che abbiamo operate, si è subito insinuata la discordia ne' consigli, e nel procedere; e la direzionè dei negozii di guerra e di Stato si è affidata a uomini tali, cui, se perizia in simili faccende avevano , o per tradimento o per debolezza, o per v il là che si fosse non la posero in opera certamente. Coloro i quali furono preposti al ministero della Guerra nel 1820 a Napoli, nel ~821 a l'orino, e nel1831 a l~ologna, considerare si possono per la loro scempiaggine, siccome fratelli. Il primo, generale Carascosa, operava dietro questo principio. .( (( Che ag1i uon1ini militari non si spetta d'ingerirsi >> in faccende politiche, o d'incominciare a redimere la ,> loro patria dai tiranni verso de' quali l'esercito ha de- >> bilo di obbedienza 1 • n Il secondo, conte di Santa-Rosa , diceva: « non bi- >> sogna dar guerra senza intimarla 2 • n - Gli austriaci intanto occupavano il Piemonte, e muoveano guerra senza intimarla. . . ) • U go Foscolo, lettera apologetica edita per cura di Giuseppe Mazzini, con altri scritti clel medesimo autore. 2 lvi.

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