Alla gioventù italiana

- 33 -- si ravvisava specialmente nella nazione Francese : aveva nel suo grembo una moltitudine di filosofi e di letterati, i quali qualunque cosa avesse potuto essere oggetto di esame, non tralasciavano di assoggettare alle loro meditazioni. Se gettiamo uno sguardo sull'Italia vedremo. che anche questa provincia nodriva dei filosofi e dei letterati di sommo valore, ma i loro studi volgevano e s' intertenevano piuttosto sul ·mostrare il bisogno di una libertà politica e civile più lata, di quello che frammischiarsi in cose che riguardavano il culto religioso, e nelle quali un po' tropp' oltre andava la ~losofia francese. V edevasi già una differenza fra i pensatori G·ermani, Francesi e Italiani, differenza che muove e dalla loro particolare natura, e dalla speciale influenza che vi ebbero le vicende religiose e politiche della quale tutte le nazioni partecipava~o .. L' indole propria nondimeno del secolo XVIII , quella era di un grande spirito d'investigazione, il quale aveva una certa universalità, vale a dire che sovra tutto il mondo fisico e intellettuale voleva versare; spirito che in Francia di venne eccessi v o, toccò gli es.tren1i, e cagionò poi gli orrori e i misfatti della rivoluzione. Mentre codesto ardore e fermento riscontravasi, in Francia, nella nazione stessa, presso le altre parti della Europa era invece ristretto in una piccola classe, e cioè nelle g·enti colte e letterate. , Il popolo propriamente detto, in lspagna ·e in Italia immerso era nella ignoranza e nella superstizione: in Russia e Austria sapeva ancora del barbaro; ·in Germania un poco più sveglio a cagione del protestantismo, pel quale tanta attività ed energia sviluppossi in quelle contrade. In molti Stati vivevano gli ordini feudali, e in altri le vestigia di questi cominciavano, beneh è quasi insensi-· bil mente, a scomparire.

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