Alla gioventù italiana

-29qnaJi siano gli elementi della nostra penisola opportuni a redimerla; da quali individui, n1ettendo da lato la verità generale che il popolo fa e sostiene le rivoluzioni, verità dimostrata dalle storie di tutte le nazioni, può ella essere liberata, e quali sieno per conseguenza gli espedienti più abili a tenersi affetto il popolo, e a volgerne i moti a santo e diritto fine. Sarà allora fatto capace se a ragione o a torto mi trattenni tanto su di tale proposito. Da quanto sono venuto sin qui discorrendo, manifestandosi ognora più la necessità dell'unione negli scrittori d i cose patrie, e fra quelli che guidano la pubblica opinione. La più piccola discordanza tra questi fa sì che ciascuno segui~a chi più gli va a' versi, e ne nascono Je fazioni, la frivolezza, e l'adito aperto alla invasione tedesca. Le fazioni sono cosa assai agevole nell' Italia e poichè siamo d'indole fervida e appassionata, e perchè l~ antiche nostre abitudini mantengono sempre uno spirito di divisione e di municipalismo, ~ perchè finalmente dalla politica austriaca niun mezzo si lascia intentato, onde fra di noi si semini la sc1ssnra e si venga ai fatti. Fomenta questo la sua scellerata politica special.. mente nelle Romagne (3), i cui abitanti per la caldezza loro naturale, per l'attività e sprezzo dei pericoli contratti in parlicolar modo solto il governo di Gregorio, sono i più pronti alle novità e a fare sommosse. Se da un estremo aH' altro della penisola tutti ci troviamo uniti daremo a pensare all'oste tedesca; ma se discordi ci stiamo, al primo tumulto, al più lieve pretesto, vedremo le nostre contrade inondate da una illuvie di baionette alemanne. Per quanto stia il governo_austriaco intento a qualunque oceasione che gli si offra per oltrepassare la linea del Pò, coglierà sempre il momento della nostra maggiore debolezza, certo che questo verrà, se i frutti de, suoi infami maneggi saranno consentanei ai mezzi, e se gli 2*

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