Alla gioventù italiana

- 108 - opinione lihcralè oggiJl in Italia ; l ;~ dolJl)iamo , nlmc~o i nd i re ttamente, n coloro che la ngtHrono nelle ca rccr1 e neH' esilio. a qnclli che fuc ilati morirono, c a coloro che coi sa'rrifizi lo ro e colla costanza nei pa tirncnti , procncciarono Prosc1iti c sp insero più altre la santa causa italiana. L'assetto delle cose politiche in Europa è in apparenza quieto; nella sostanza no. Tutto regge finchè Filippo e:s istc, c non so nemmeno per verità, sino a qual punto possa una tale asserzione, reputarsi vera. Qucgl i che si fa a considerare le cose profondamente, e non istà pago all a cor teccia, scorge di leggieri non potere pitl o l tre durare l' equilibrjo Europeo, ed essere al primo turbamento tutto per iscomporsi. L' equilibrio Eurapeo che tanto si vanta dai partigiani della pace, è un assurdo, è una cosa contraria alle leggi c umane e divine, e non può per questo appun~o, avere in nissuna epoca una lunga vita. Egli è fondato non nel rispetto dei diritti che ha ogni popolo di darsi quelle leggi che più gli convengono, e di scegli ere un prtncipe a suo grado; ma bene nel serbare sotto la dominazione di un Sovrano qualsiasi, dòme e aggioga te con tradimenti e con ferro quelle popolazioni c~e furono conquistate; e nel porgersi aiuto a vicenda onde viva conservare una sorda e micidiale congiura dei Governi contro i popoli. Altro motivo non hanno all' .infuori di questo, i Potc~tati Europei nel volere mantenuta la pace ed a capo de1quali stà Luigi Filippo. Una guerra Europea sarebbe il segnale della cac.ciata loro dal trono dell' usurpazione; il torrente popolare ritegno alcu~o più non avrebbe: tutte le contrade allagherebbe, d1etro se trascinando i frantumi delle sovranità ill egittime, e i rottan1i del dcspoti~mo. ) 'futti i popoli dell'Europa oggi fremono di sdegno, c a segno tale concitati sono, che da un istante all' allro,

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