Alla gioventù italiana

107governo C<? me l'Austriaco, e se non muova alle risa il- . cr~derc o che questi, a forza di rimostranze fatte per iscritto e senza l' aiuto di coraggiosi soldati, la scierà 1i- .bera la Lombardia Veneta, oppnre che vi sarà trascinato dalla speranza d' impadronirsi in sua vece di qualche frantume dell' l rnpero Ottornano. Pio IX ascolta di buon grado quelli che gli fanno cono5cere gli abusi del passato reggimento, e i miglioramenti che necessari son'o pel prospero vivere dei suoi popoli: egli ha di già dato mano alle rifo.rme e va in parte appagando i voti dei sudditi a lui affidati; dico in parte, perciocchè la parte sana di loro, non pensa e non vuole già sole riforme, ma tutti i suoi desideri indi ritti tiene alla indipendenza italiana. Con Pio lX sono adunque valide le proteste inermi, e le .vie legali; ma non è ciò d_a attribuirsi alla efficacia di simiglianti mezzi,· bensì al buon volere, all'eccellenza d! cuore, e alla saggezza di questo Principe. Sotto il Regno di un Ferdinando, o di un Gregorio, le armi sole sarebbero opportune. . . Se noi ci fossimo sempre stati quieti, non avremmo giammai vedute adottarsi un sistema di riforme nel nostro Stato, e l'elezione del Pontefice non sarehbe al certo caduta sul Cardinale Mastai Ferretti, assai noto già per la mitezza sua. Sarebbero ite le cose come sempre: l'ambizione dei Cardinali avrebbe creato un Papa vecchio, e questi avrebbe considerati i suoi popoli come altrettante mandre, c come tali govcrnahili. - La tema di perdere il tutto dal canto dei P·orporati; l'influenza di Luigi Filippo, che prevedeva nella rivolu· zione ital iana, la guerra Europea e quindi la caduta sua, fecero sì che si eleggesse Mastai Ferretti, e che un no- , vello ordine di governo si stabilisce. Le rifornl e adunque e l' immenso progresso della

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==