Alla gioventù italiana

- 102conservato quasi in ogni Stato ital iano, un cer to· spir ito di ripugnanza c di o?io tr~ loro e ~ citta~ini. , . . Necessita che d ora In avanti la g1ovcntu Italiana dia bando a siflatto pregiudizio, nulla lasci intentato per fraternizzare con questi nostri connazionali , e venga loro insinuando i seguenti chiari e saggi principj: ( < che la sicurezza degli Stati, l'esecuzione delle Ielii, la difesa dei magistrati sono riposte nelle armi; che si affidano q nes te .. ai virtuosi cittadini ; essere un nobile e sacro uflìcio ; che ove siano elle date non dalla libera volontà della nazione, non a sostegno rivolte di legìttima sovranità , ma per difendere dei tiranni che impongono legge col ferro , che disprezzano l'umanità, che a strazio conducono la terra natìa, quelli che le portano non p iii cittadini , ma tradi - tori, ma vili satelliti del dispotismo, non più uomini, ma barbari sono. >) Dopo siffat ti ammaestramenti onde sono capaci i più rozzi e gretti intelletti, bisogna loro ditnandare qual libera nazione, qual legittin1o governo , qual patria servono : fia duopo far loro bene conoscere che il giuramento che prestarono è da non attendersi; essere un giuramento abbominevole, a forza strappato; un giuramento nullo dall'istante che volge a tenere schiavi e incr udelire contro i propri figli, contro i parenti, contro la patria ; ess~re quindi un giura rnento illeeito , ingiusto, e contrario a1 precetti della Divini tà. Bene penetrati di queste massime, sareblJero i militari dei diversi principi italiani, altrettanti cittadini ; pronti a riscattare l' Italia dal servaggio in cui langue : a una .inse~na dispiegata della indipendenza italiana e della h berta nostra, annuen ti o nò i loro sovrani, accorr~rebbero concordi : n è le armi .volgerebbero contro il seno della madre con1une nè muti starebbero alla carneficina c alla fucilazione dei loro fratelli come a Cosenza, a B-ologna ) a 1\avcnna; n è piit abbrutire vorrebbero in

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