E. Ruggeri - Della ritirata di Giuseppe Garibaldi da Roma

.. t. .. Roma più non regp.;eao . o • L'Assemblea Nazionale avca disperato.... I triurnviri avevano rimesso il potere. Quel gran popolo desolato, tna pur se mpre magnanimo, attendea con calma 1' ~.rmata irrompente, e l'ire pontificai i, amministrate dalla nazione delle libertà. . J.Aa santa città, benchè minacciata dal Gianicolo, bcnchè aperta al nemico, non parca vinta. Una parola si avea pronunziata ~i · novella difesa alla linea del Tevere, e già in un ha leno mille braccia cittadine si apprestavano a rovinare i ponti, cari pe.r me- ·rnorie, a ritrarre all'amica sponda i molini e le barche, ed alzare fortini lungo la riva. Le magnanime donne transtevcrine già rac- , coglievano le cose loro più care, e recando in braccio, e per .mano adducendo i figli, dal ponte vol.gevano un ultirno sguardo agli abhandonati focolari: nè rispetto veruno le riteneva dal generòso proposito; rbè la vista di tanti cittadini volonterosi , e intenti a prolungare, anche a prezzo della vita l'acquistata libertà, destava tale nn ent.~siasmo, una gara di .patrio zelo, da esserne il dolore ·pei caduti coHgiunti, od il quadro d'una più lagrimevolc catastrofe dimentir.e ·O raffrenatò. Ma non fu che una parola, e ben tosto sopraggiunse il silenzio e la tri"tezza. Roma sarebbe salva, se a tanto avessero bastato l' ahnf{Ja.zio.n r. ed 1·z ·cor·agaio de ' suoi di{r;nsor1·. · I militi di Garibaldi, gli ultimi reduci dane· 1·ovine dell'estrema difesa di S. Pancrazio, cari per valore, per Je fresche amicizie, pel rncconto dei pericqli scampati, davano l' ultimo addio a quei valenti bor~higiani, e t1~oppo angosciati d'amarezza , proccdcano ~ mentre d' uuo sguardo lagrimoso venivano accompagnati , - e dalle madri ai teneri bambini additati pel saluto e per l'e- . ~ . semp1o. ' · J} orgoglioso Ondinot s'attenderà umili ai suoi piedi i supJ plicanti di · Attila, ma iQcontrerà i rigett.atori dei vergognosi patti di Brenno. - ·

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