E. Ruggeri - Della ritirata di Giuseppe Garibaldi da Roma

. . . ' ' 17 con gloria. Rapide marcie e controinarcie quasi' sempre notturne; divisione del corpo in distaccamenti per moltiplici direzioni; con~ ceritramenti inattesi, decisivi, evo1uzioni continue, strattagemini .inauditi con sì pierola truppa, ne erano i mezzi. · · Fortificavasi ·una posizione,. .molestandp i p. tanto il nemico fin nel suo campo: e poichè esso in tal modo invitato muovea all' attacco~ .la stessa posi~ ione serviva di scala ai .gioghi, accessibili' ai nostri abili e· freschi, · disastrosi al pigro boemn. ·Dispiegavé\nsi Je intere forze in lunga bat~aglia, sicchè paresse triplo il numero, straordinario l' a·rdimento; ed il nemico illuso cercava un miglior destro, o del tutto ritraevasi. Fuggivasi a precipizio innanzi a forze maggiori per minacciare di attacco le minori, possibilmente evitando la fallace fortuna d'un conflitto; miravasi · solo a guadagnar terreno aUo scopo. . , Aiutava la breve fortuna delle Sttmi garibaldiane la · fama · meritata del duce, le prove di LQmbardia e di Roma. Magnificavano poi i #villici l'eroe, e mescolavano in lui le gesta di Rinaldo, . la tracotanza di Rodomonte, gli incanti ·dell' Argalia: e gli a a- · striaci udivano gli strani ·ratconii, e fremevano in cuore. e bravavano della .lingua minaccie e vendette. . · Vendette, poieh è non potevano obliare le l giornate di Luino, ove mancò loro il terreno alla fuga, e di Morazzone in cui il mal noto genere di guerra ed il_ panico timore nella notte torse le battaglie contro le riserve d' una stessa bandiera, ed i battaglioni contro i battaglioni, con perdite per confusione e .terrore da mano · amica cagi~nate più che _da nimica. . . l·, • • • · . Il qual genere .di guerreggiare per bande dat novelli strategicanti giudicatJ) infruttuQso in Italia, erroneo o più, per mal ta- · lento di personalità, o forse per convinzione d'insufficienza, ful- ~ minato~ d'anatema' da chi non sente aver dentro il coraggio~ l'abnegazione che esso richiede, e solo approvato o rettamente giudi- · cato da coloro che assolutamente fondanò le speranze d' indipenrlenza e di libertà nelle forze primitive del popolo, non sulle fallaci di aiuti regii, io credo èhe sia il mezzo più acconcio per contrastare con successo la terra nostra agli oppressori, organizzato e diffuso ne' ·varii punti della- penisola - la Spagna non ne diede più volte la .prova? _ ' . , Fideremo noi ancora. unn volta nelle armi regie? .•·• Mal ·per noi che eravamo s-oli n eli~ agone : e il fine corri~pos~ . . . . a1 mezzi. v. Per riconoscere le posizioni del nemico, ·e per cuoprire sempre più i suòi disegni, il generale inviò da Cetona uno squadrone ~ .... -

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