Francesco Bottoni - Orazione funebre in lode del sacerdote Antonio Coli ...

l l \ 44 dabbene ., e atterisce To scellerato. Anche il gran' Scipio nel tnmulto violento delle accuse contro di di lui innanzi la n1aestà del popolo r.on1ano , ricordando le sue gesta gloriose p~r la patria , coll' accento in1ponente della virtù, impone a quell' imnlenso p opolo che lo segua al Can1pidoglio a re n· dere grazia agli Dei per tanti beni ottenuti. Coli . ' non rimembra le sue operazioni a vantaggio del popolo; n1a nel silenzio di queste le sue virtù gli danno forza alla voce. No.n perora la sua causa, · n1a quella del salvan1ento del suo popolo. Egli ·ha espo-- sto~ la vita propria in quel n1omen t o di ferocia , · e di .arrni , per risparn1iare il sangue de' suoi fratelli. Non a v esse fatto altro p el bene pubblico che questo ~ l' alto suo ingeg~10 e il cuore n1agnanin1o a costo di tanti sudori, · di · tanti affanni non avesse ·mai versato il :tesoro delle scienze dalle cattedre pubbliche in seno alla sua patria : non avesse pasciuta la pubblica morale colle sue schiette ragionevoli e san te istruzioni dal pulpito; dal confessionale: non avesse in niun altro n1odo cercato e · sostenuto il decoro della sua patria: 1pure la vita risparmiata di un solo cittadi,no basterebbe soltanto per lneritargli la·corona ci vi ca. Ma Egli ha un) complesso di azioni e di virtq, che lo hanno negli ottant'anni della sua vita reso lo sple~dore del sacerdozio, il conservatore e promulgatore delle scienze, ll' .instancabile an1atore e ori operat<;>re per la sua patria. A che valgano iunanzi C-:;\ (' (' \ . \ P-

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