Francesco Bottoni - Orazione funebre in lode del sacerdote Antonio Coli ...

42 stra città; le truppe di Gioacchiuo Mura t col grosso nerbo di artiglierie facevano stanza in Pesaro. Per quelle fatali combinazioni , che talvolta da un fatto solo particolare fanno sorgere nel pubblico grandi cose, trovandosi vari i della plebe urbana e rustica in unione a militari napolitani, uno di questi venuto a contrasto con un plebeo, lo uccise di un colpo. In quel giorno nel la nostra città fervea la turba del popolo coll' affluenza delle circonvicine genti accorse a venerare la persona del legittitno Sovrano, che dopo · tanto soffrire riedeva libero nei suoi stati in mezzo a suoi figli , in mezzo alle sue fedeli popolazioni. Nel fervore di tanta gioj a mal soffrivasi la presenza di un estraneo, che senza alcun titolo, senza l' esperin1ento neppure delle sue armi anelava al possesso di queste provincie. Sparsasi la nuova del fiero .caso fu una scintilla, che accese il fuoco di reazione nella massa del popolo. Accorsero in gran folla le turbe in piazza cogli schian1azzi e colle arn1i gridando vendetta . Scossa la truppa straniera , e iu quel n1on1ento nen1ica, si riunisce in fretta, e trovandosi il parco delle artigliel'ie sullo spiazzale, dirin1petto alla chiesa dei Servi di Maria, in un atomo si trasportano i cannoni nella strada contigua caricati a n1itraglia ': si appun~ano contro la corrente del popolo , che dalla piazza infuria per quella via , onde dissiparlo colla strage. In tale tremendo contrasto UJ1 n1on1ento solo decideva della l' l

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