Francesco Bottoni - Orazione funebre in lode del sacerdote Antonio Coli ...

59 di questi faceva infierire_senza lin1iti contro la massa dei sedotti e dei viQti. Purtroppo' tempi sempre sciagurati per le popolazioni, difficili pei Governi L Facilmente dall'ordine si passa al disordine; facilmente n'el calore delle azioni pubbliche le passioni torbi-de si mescolano nell' agire, .e le virtù si coloran.o coi vizi , e i vizi colle virtù. Si ,carcerarono degl' indi,. · vidui a ce~ tina j a_; bastava la sola. opinione per renderli .rei ; si n1inaccia v~no di n1orte senza alcuna legalità di processo., sul pretesto di pubblico zelo, ed era un pascolo alle occulte vendette. Nulla calcolavasi che nelle grandi n1aree la forza delle correnti trascina _i piccioli corpi: niuno ritletteva che le tempe~te politiche quasi sen1pre non scoppiano se non all' urto della n1iseria pubblica, al grido .delle ingiustizie protette, dell'oppressione di leggi tiranniche. Fatto sta che incrudelivasi oltre misura. In tale terribile eccesso il Sacerdote Coli, investito della fede più pura per la Religione, benchè del carattere più costante per la fedeltà al suo Principe; pure da questo pulpito stesso si slancia contro il disordine, richia~a le menti alle leggi del Croci-fisso: e scen-. dendo alle cirçostanze particolari dei tempi, ricordava che i sudditi in tnassa vogliono essere corretti, n1a non perseguita ti ; alleviarli per quanto puossi dalle pubbliche miserie , e non schiacciarli e avvi., lirli nel fango; che nelle grandi convulsioni politiche v' ha gran parte la seduzione ; che meritano com~ ,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==