Angelo Maria Ricci - Elegie ed epicedi

83 Poscia mirando nel mezzo interrotto Lavoro, in che I'estò l'ago e la n1ano; , ~ Guardo, e torno a guardar senza far mbtto ; E dico, ahi l' Urllinate Angiol sovrano Da qt1elle fila emergere dovea An gioi di Dio, con1' era, in volto umano! Ahi nella bella affettuosa idea Tal si fissò Colei, che il ciel nell'atto Cl1iamolla a vagheggiarlo ov'e i si hea; E di man l'ago le cadde di fatto •.... Quel giorno e più non s' apptlntò giammai In altro lavorìo, nè più fu tratto. E un punto un punto fu, eh~ io ne' be' rai Scorsi allor di lontano nn cotal foco Che il tramonto del sol vincea d' assai. Or rnentre io vo nel dolce e voto loco Quelle reliquie rileggendo, e a vile Prendo la vita che mi val sì poco, E sciamo « or che sarà di sì gentile Man che l'ago trattò, fuse i colori Che spontanei seguian le belle file? Cenere freddo, che provò gli ardori D'un casto foco, e che il gran giorno aspetta Che riveli alla '"fèrra i nostri a1nori !.. · » l

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