Angelo Maria Ricci - Elegie ed epicedi

o9 Ah perchè gli occhi tremulì arridenti .Non folgoreggian del soave riso Fatti sol d'un riverbero eloquenti? Forse perchè da Lei così. diviso Il ciel m i volle in terra, o che sol dehhe Tanto lume vedersi in Paradiso? O tal segreto alla natura increbbe Cedere all'arte, eh.e alle sue sorelle Le forme offerse, ed i color non ebbe ? Fabris gentil, che le semhianze belle . Togliesti a morte, e per virtù d'Amore Parte della grand'Anima alle stelle, Tu di quegli occhi al divino ~fulgore ( Al1i che duro è l' amor più che la morte!) Forse temevi d' impietrarmi il core, E del se lce imrr1ortal farmi consorte, Co1ne fu di tante altre in quelle forme Ne' prischi marmi Achei non ancor morte? Che in questo marmo l' anin1a non dol"me, E serba a scorno del natìo suo gelo De' nostri amori le faville e l' orxne. Figli, così nel suo leggiadro velo, Ne' tratti di beltà di pudor misti, Cosi la madre vostra abita in cielo! '

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