Angelo Maria Ricci - Elegie ed epicedi

58 Qual s1 dipinge il ciel per tutti i seni , Tutta scopro Colei, ch.e in un sospiro Giorni mi promettea di luce pieni ; E volgendo le luci avido in giro, Venite, io vo gridando, o figli miei , Chè qui vinta la morte è dal de siro; Venite, o figli, a riV'eder Colei Che a voi fu madre, a me ftt diva amante, Quand'io più che per me vivea per leij Venite a rivedere il bel sembiante 1 Che r11uove e spira (e fo com' ella fea Preste ad un cenno le lor care piante;) Ecco quel crin che l'ebano vincea,. Cl1e le forme yolubili riceve, Per cui sì viva tornami in idea: Ecco la fronte levigata e breve (Co1ne Greco sca~rpel si finse un giorno), In cui par che il pensiero erri più lieve; E il profilato naso , e il men Lo adorno D' umil pozzetta , e la tornita gola, La liscia. gota e il morbido contorno; E il rilevato labbro, in cui _· sorvola Aura di vita, onde fia dato ai '\tenti Che ne tTaggano fttor qualche parola.

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