Giuseppe Faravelli - "Democratura"

azione da non potersi prevedere quale polrà essere il suo alteggiamenlo domani. Appunto per questo noi vogliamo che sia evilato /'avverarsi di una situazione dalla quale, mancandovi la possibilità di costituire un governo stabile che si regga su /orze democratiche, potrebbero nascere due diverse conseguenze, entrambe perniciose: o il prevalere, nella D. C., della corrente reazionaria, clericale, che naturalmente cercherebbe l'appoggio, tino all'alleanza, delle /orze di estrema destra (monarchici e, forse, lascisti), oppure l'impossibilità assoluta di creare un governo, con l'effetto di gettare il paese in uno stato disastroso d'irrequietezza e di contusione, da cui solo gli estremisti totalitari possono sperare vantaggio. Questo pericolo non ci sarebbe se J'Jtalìa non avesse la sventura che un forte numero di coloro che si dànno nome di socialisti sono raccolti in un partito (il P.S.l.) che, anche se si present<} in queste elezioni, per avvii motivi, non collegato col parli/o comunista, è pur sempre strettamente unito a questo da un vincolo di suddilanza, nel quale è stato di fatto ridolto il « patto d'unUà d'azione». Infatti l'azione del P.S.I. e i suoi singoli atteggiamenti non differiscono mai in nulla da quelli del P.C.; ma mentre per questo tutti gli atti compiuti e le posizioni assunte corrispondono perfettamente alle direttive del Cominform, a cui esso appartiene, e agli interessi dell'U.R.S.S., che ne è la forza dominatrice, a quale ispirazione di socialismo, nel campo nazionale e internazionale, attinge le direttive della sua azione il P.S.J., e qual'è la concezione democratica a cui conforma queste sue direttive? E veramente la diserzione del P.S.J. dal campo democratico e il suo asservimento a un movimento totalitario la causa fondamentale che ha condotto a questa anormale situazione nella quale sono parsi necessari il premio di maggioranza e gli innaturali apparentamenti per la sua conquista. Questa colpa del P.S.1. noi dobbiamo mettere risolutamente in rilievo durante la campagna elettorale, cercando di suscitare il senso della loro pesante responsabilità in coloro che, mentre nutrono tendenze schiettamente democratiche, dànno l'appoggio della loro adesione ad un partito a tendenze schiettamente totalitarie, nel quale, nonostante le mormorazioni private e i propositi segretamente espressi, essi si Biblioteca Gino Bianco

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