Giuseppe Faravelli - "Democratura"

LA PROPORZIONALE E LA D. C. 4) La D. C. non ritornerà più in Parlamento con la maggioranza assoluta. Di ciò, con la proporzionale, si ha matematica certezza, sempre riferendoci ai risultati delle elezioni amministrative; mentre questa matematica certezza è impossibile con altri sistemi elettorali .. Conseguentemente la D. C. per formare il governo dovrà necessariamente chiedere la collaborazione degli altri partili democratici, e specialmente del nostro. Dico necessariamente, perchè, secondo i calcoli dei competenti, in una Camera eletta con la proporzionale e sempre riferendoci ai risultati delle elezioni amministrative, le forze parlamentari dei monarchici e dei fascisti sarebbero insufficienti ad offrire alla D. C. una maggioranza di ricambio. In altri termini, la D. C. non potrebbe non tener conto deHa nostra volontà. 5) Conseguentemente ancora, il nostro Partito - valendosi di una tale posizione parlamentare, se non di una grande forza intrinseca - potrà imporre il programma Tremelloni ritornando al governo (perché è chiaro che verificandosi una tale condizione, esso dovrà ritornare al governo). Potrà imporre cioè la sola soluzione, non fittizia ma effettiva e duratura, del problema dell'allargamento del margine di sicurezza della democrazia. In nessun'altra condizione, se non in questa, la D. C. accetterà mai il programma Tremelloni. Non venite a darci ad intendere il contrario. Se nella nuova Camera la D. C. potrà disporre di una maggioranza assoluta o avrà la possibilità di una maggioranza di ricambio alleandosi ai monarchici, o anche a uno solo dei partiti democratici minori, per es. ai liberali, non accetterà o non attuerà mai il programma Tremelloni. Se io fossi nel torto, la D. C. non dovrebbe rifiutarsi di impegnarsi nel programma economico del futuro governo prima delle elezioni e comunque voi, fra le alt'(e condizioni per il mutamento della legge elettorale, avreste il dovere di porre anche questa. Salvemini ha dato di ciò una dimostrazione inconfutabile sull'ultimo numero del Mondo. Vi confesso che io mi sono illuso per un momento circa una tale possibilità. Ma la D. C. ha già ricusato di impegnarsi in un programma prima delle elezioni. Qualcuno potrebbe obbiettare che profittare di una situazione strategica, come quella che la proporzio'nale pura darebbe in Parlamento al nostro Partito, per imporre il nostro programma economico, sa di ricattatorio e sarebbe in fin dei conti una immoralità politica. A questa 19 B,o;ioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==