Giuseppe Faravelli - "Democratura"

altresi l'opera di persuasione verso gli elementi non bolscevizzati del P.S.I. lnuliJe dire che adoperando quest'ultimo mezzo non bisogna smarrire, neppure per un momento (come purtroppo succede a taluno), la coscienza, teorica e soprattutto pratica, dell"abisso incolmabile che ci separa dal fusionismo. Altrimenti potrebbe capitare il brutto scherzo toccato ai pifferi di montagna ..., caro Calosso! LA LEGGE ELETI'ORALE PREFERIBILE. Tutto questo premesso e venendo ora in medias res, atrargomento principe di questo congresso, resta da esaminare qual· è lo strumento elettorale migliore, ossia più adatto a mettere il _nostro Partito in condizione di imporre il programma Tremelloni. (Si vedrà poi perchè adopero questo termine imporre). Come vedete, io affronto il problema della legge elettorale in modo realistico, non moralistico nè idealistico, quantunque non neghi affatto valore agli argomenti m·orali e ideali. Le leggi elettorali in sè, ossia come mezzo tecnico, non sono nè buone nè cattive (naturalmente entro certi 1imili). Il giudizio sulla loro bontà deve essere riferito alla concreta situazione politica alla quale devono essere applicate. Ad esempio, la proporzionale pura in Inghilterra avrebbe reso impossibile !"esperimento rivoluzionario <leilaburisti. In Francia, nelle ultime elezioni politiche, avrebbe probabilmente creato il caos. Invece nei Paesi scandinavi, dove regnano un alto livello civile, una grande stabilità politica e un formidabile partito socialdemocratico, va benissimo. Il collegio uninominale oggi in Italia sarebbe molto probabilmente la guerra civile e la dittatura. Insomma, io non sono affatto del parere di quei compagni i quali giudicano che un congruo premio di maggioranza al partito o alla coalizione di partiti che ottengano la maggioranza assoluta dei suffragi costituisca sempre e dovunque uno sfregio mortale alla demo• crazia. Dirò di più: una determinata situazione eccezionale potrebbe giustificare il premio anche alla maggioranza relativa; senza dire che una determinata situazione eccezionale può giustificare l'invio alrin• ferno della legalità e la sostituzione del voto col fucile per difendere la democrazia. Orbene, io sostengo che oggi in Italia la proporzionale pura è il sistema elettorale che più sicuramente di qualsiasi altro ci permetterà di raggiungere il nostro scopo politico (dico nostro, perchè dovrebbe essere comune a noi tutti), e cioè di superare la politica del 18 aprile, di imporre il programma di Tremelloni e di allargare in modo non fittizio, ma reale e duraturo, il margine di sicurezza della democrazia. Ed eccovi l'enumerazione dei motivi di questo mio asserto: 15 B,o: oteca Gino Bianco

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