Filippo Turati - Il delitto e la questione sociale

- 79 - Ferri in un pregevolissimo studio sui limiti fra .diritto penale e antropologia criminale (Torino, Roux e Favale, 1881) crì'tica, è vero, abilmente cotesta cifra, ma per conclùdere che i delin- ,quenti per passione • saranno probabilmente il 9 ¼, non già del totale, ma de' soli reati -contro le persone, » il che, dopo l'altra dichiarazione più sopra virgolata, appoggiata infatti -da prove luminose (p. es.: su 48 delinquenti per passione, 39 omicidi e due feritori), non altera gran fatto l' esiguità del totale affermato dal Lombroso. Xlll. Rimane dunque assodato che la grande maggioranza o, se vogliamo porre in disparte lo sciame eterogeneo dei delinquenti pazzi, la quasi totalità della delinquenza è rappresentata: 1) da delinquenti per abitudine acquistata, dei quali scrive il Ferri che, « pur non avendo i caratteri antropologici del delinquente nato, tuttavia, dopo commesso per una disgraziata occasfone il primo reato, assai spesso in età giovanile, perseverano nel delitto e ne acquistano l'abitudine cronica, perchè la carcere li ha corrotti, l'alcoolismo li ha inebetiti, e la società, abbandonandoli, .prima e dopo l'uscila del carcere, alla miseria, a/l'ozio, alle tentazioni, non li ha aiutati nella lotta per il riacquisto delle condizioni di vita onesta: quando pure non li ricacci quasi forzatamente nel delitto con certi istituti che dovrebbero essere preventivi, Biblioteca Gmo Bianco

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