Filippo Turati - Il delitto e la questione sociale

- 78 - 1:amente penale e li cita a rifasèio (aumento di ·popolazione, emigrazione, opinione pubblica, ,-costumi, ecc.), sembra ribelle a una delimitazione e a un aggruppamento sistematico - in realtà, -osservata da un punto di vista più comprensivo, si organizza e si rannoda per la massima parte ·sotto il capo unico della condizione economica, ·Ja quale è la vera e la sola differenziale delle ,·classi sociali, e dalla quale tutte I' altre concause ;promanano in via più o meno immediata. li :Ferri nota la classe sociale tra i fattori antropologici del reato ; ma è chiaro che essa non è ' un fatto antropologico primitivo ed indipendente, ma è piuttosto i' anello che congiuntt: i fattori antropologici coi sociali, appartenendo,mezzo .ali' individuo e mezzo alla società, e modellan- ,dosi unicamente sulla costituzione di questa. Un'altra cifra, e sarà l' ultima, ci è opportuno ·notare. I delinquenti per passione violenta, che --costituiscono la quarta delle categorie formulate dal Ferri, sembrano anch'essi presentare un ostacolo alle nostre conclusioni, come quelli -che muovono al delitto per un impulso, a cosi dire, autòctono della natura umana, e sul quale .lenta e incerta pare esercitarsi l'azione delle ·istituzioni. Invero è questa la classe di delin- .quenti che trovasi più equabilmente sparpagliata nelle varie zone sociali. Ma, a .confessione del Lembroso (l'uomo delinquente, Il ediz.) e del Ferri stesso, « questi delinquenti sono assai rari e delinquono per lo più contro le persone ». Il Lombroso, colla .scorta del. dott. Guillaume e del Bittinger, li -calcola il 5 •,1 0 della totale delinquenza: e il Biblioteca Gino Bianco

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