Filippo Turati - Il delitto e la questione sociale

-69e della quale i Balzac, i Flaubert, i De-Goncourt hanno nome, per non citare che dei nostri e dei noti, Lombroso, E. Ferri, Garofalo ed altrettali, distingue tre sorta di fattori del reato: i fattori naturali (razza, clima, ecc.), ·i fattori individuali o antropologici ( età, sesso, classe sociale, educazione, costituzione organica) e i fattori sociali, ossia lo stato economico, amministrativo, legislativo della società, la religione, i costumi, ecc. Badate ! - ci si può dunque opporre. - Vi concediamo che le trasformazioni sociali, che voi invocate, avranno presa sui fattori parimenti sociali del reato, tendendo a sopprimere le divergenze attuali fra l' interesse dei!' individuo e quello dell_a collettività. Ma non è rivoluzione sociale che possa agire sulle al.tre due categorie di fattori criminosi, che non rile_vano dalla società, bensì direttamente dalla natura. In altre parole, come al Parlamento inglese, secondo la sentenza di Blachstone, tutto è fattibile, eccetto mutare in donna un uomo : così la riforma delle istituzioni non potrà nè togliere la sterilità del suolo, fonte di delitti contro gli averi, o I' eccessiva caldura, stimolante ad offese contro il pudore (fattoi:i naturali), nè alterare quelle condizioni fisiopsichiche che sforzano un cittadino ai mali passi (fattori individuali del reato). L' obiezione è veramente grave, perchè non basa su arzigogoli dialettici, o su presupposti metafisici, ma ci deriva da una scuola, la cui forza è lo studio rigoroso e spregiudicato dei fatti. E invero è noto come questa scuola, d~ Biblioteca Gino Bianco

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