Filippo Turati - Il delitto e la questione sociale

- 70 - un cumulo di osservazioni cranioscopiche e psicofisiologiche su migliaia di detenuti, sia indotta ad ammettere una varietà speciale di esseri umani organicamente e incorreggibilmente predestinati al delitto. E fra questi che si trovano que' caratteri tante volte notati, quali il prognatismo (sporgenza delle mascelle e dei denti alla foggia degli etiopi), la micro e brachiocefalia, lo strabismo, l'anestesia fisica e morale, la floscezza intellettiva, l' assenza di senso morale e di rimorso, il gergo; il tatuaggio ed altrettali, così magistralmente descritti dal nostro Lombroso e che fanno di essi una vera famiglia antropologica a sè. La quale non tanto rappresenta (come fu asserito da volgarizzatori poco serii o di mala fede) una zona umana più o meno assimilabile ai pazzi - il che non è vero che per una categoria a parte, caratterizzata da analogie peculiari e che il Lombroso e il Mausdley, che la studiò con particolarissimo amore, designano coi nomi di matt9idi e di temperamenti pazzeschi, - ma è piuttosto una zona di esseri assimilabile ai selvaggi, rappresentante cioè, come altri si espresse, un vero regresso atavistico della specie umana. D' altro lato, non si saprebbe contestare, noi positivisti, l' influenza tutta specifica che esercitar devono sullo sviluppo e sulla forma del crimine il suolo, la razza, la temperatura : talchè, vedendosi fiorire in paesi o stagioni o tempi diversi una rispettivamente diversa vegetazione criminosa - mentre permangono analoghe e la legislazione e gli istituti e l' altre. Biblioteca Gino 81an1.,u

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