Filippo Turati - Il delitto e la questione sociale

- 37 - -nè da persona a persona: e finalmente, nei casi éi assoluta ed incolpabile indigenza, apportare • .-soccorsipositivi, reprimendo sempre una volontaria oziosità ,, (par. 1023). Poi « secondare l' andame.nto spontaneo delle ricchezze, » il che vuol dire abolizione del mono- _polio capitalista; « ripartire i carichi pubblici in proporzione dei vantaggi, » il che significa imposta _progressiva; « reprimere soltanto le frodi e le violenze, » il che implica diritto di sciopero e di .coalizione ecc., (par. 1024). Può dirsi che la legge del salario assicuri il frutto intero d'una libera contrattazione? Che il _privilegiodei proprietarii di terre e di capitali non ,autorizzi servitù da persona a cosa nè .da persona ,a persona? Che l'eredità, assegnata da capriccio .del testatore o da accidente di nascita, ripartisca nel modo -più conveniente le successioni? Che, nella classe dei proprietarii nati, sia sempre re- ,Pressa una volontaria oziosità? Rispondano per me Proudhon, Colins, Marx, Bakounine, tutti i socialisti e, più potente di tutti, il più triviale senso comune. Io combatto finalmente quei penalisti che, ,dimenticando che la prima statistica è la logica, desumono da certi fatti statistici la scorante con- .Elusioneeh.e l' at1mento del benessere tragga sec• _un'espansionedi reati contro le persone. (Appunti, B blioteca Gino Bianco

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