Filippo Turati - Il delitto e la questione sociale

- 114 - tende a decrescere in paragone ad altri influssi concorrenti? Pensa egli davvero che, se gli uomini divenissero equabilmente ed estremamente ricchi, la vita non sarebbe altro che una vicenda di stupri e d' omicidii? Le classi dirigenti dell'oggi lo autorizzano a tale supposizione? E questa semplice osservazioncella non glie I' han fatta quei parecchi teorici del. socialismo, il cui ~ vano delirio » egli assicura di aver guarito, talchè « ebbero a riconoscere che le loro profezie ottimiste in fatto di delinquenza -erano molte illusorie? » Non sa~à certo tra questi, almeno fino a prove più concludenti, l' umilis.simo sottoscritto. XXIII. Ma il Ferri rimbecca con una questione pregiudiziale. - La vostra gran panacea, signori Radicali, è l' educazione. Or avete voi mai pensato se l'educazione, nel campo morale, sia davvero quel gran toccasana che tutti per andazzo van ripetendo? Passi per l' educazione fisica ed anche intellettuale, che si rivolge a funzioni la cui sede organica è conosciuta: ma l'educazione morale, che si riduce a una serie di sensazioni uditive e visive presentate ali' individuo col mezzo dell'esempio, del consiglio e delle minaccie e che modifica quindi _ la sola intelligenza, come la si potrà dirigere alle misteriose radici delle passioni, la cui sede organica è ignota, e vincere con essa le prevalenti fatalità del temperamento, cristallizB blioteca Grno Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==