Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-( 83 )- raduuati nell'assemblea romana, e dicea l'Italia giunta a quel segno fisso, oltre al quale non si può trascorrere senza rovina . Il BrofTerio chiese d'interpellare il ministro e fu fi ssato il gi orno seguente i2 di febbrajo. Nel mattino di quel giorno la piazza, il cortile, lo scale del palazzo Carignano , sede della camera dei deputati erano ingombro di popolo che volea essere testimone dell'interpellanza dalla quale dipendevano i più vitali interessi della patria. All'ora congrua giunse il Gioberti accompagnato da innumere comi ti va di cittadini che gli facevano plauso, ed al suo ingredir nelle sale fu con alte grida e batter di palme acclamato e salutato. Allorchè il Brofferio salì in bigoncia si levò minaccioso tumulto, sedato il quale l'oratore prese la parola e cominciò l' arringa dal mover rimprovero a' ministri di continuare quella medesima politica, che sì accerbamente aveano combattuto nei loro predecessori , e chiedeva in quali termini si trovasse la mediazione di Francia e d'Inghilterra, che davano mano per as· sestare le differenze fra Piemonte ed Austria, quando verrebbe l'opportunità della guerra, in qual modo il ministero intendesse di unire l'Italia, se ammettesse ·o no la sovranità del popolo, se farebbe la guerra italiana senza l'Italia e malgrado l'Italia. Le sue parole da principio disapprovate, cattivarono a. poco a poco l'attenzione degli uditori, e finirono per destare fragorosi applausi fino fra coloro che lo avversavano. La risposta del Gioberti non fu meno applaudita. La .camera non volle per allora prendere veruna deliberazione, il che se secondo le pratiche consuete dei reggimenti costituzio· nali tien luogo d'approvazione all'operato de' ministri non lo era in questo caso avendo il Gioberti fatto intendere ch' ei desiderava come sogli on dire un voto di fiducia. ll Gioberti vedute non accolte a Gaeta le sue offerte di asilo al pontefice, di mediazione e di soccorso concepì il pensiero di farsi di propria autorità ristauratore del principato costituzionale in Roma ed in Toscana. Quando la proposta f•1 fatta in consiglio a quanto a!Terma il Gioberti, lodaronla il Ricci ed il Si neo, tacque il Tecchio, erano assenti il Buffa e il Rattazzi. La Francia pareva ben di sposta a quell' impresa, Inghilterra la caldeggiava. Ma convocatosi in quel tempo il parlamento e vista la dispost<~zza degli animi, il maggior numero de' ministri mutarono parere; il Gioberti ed il Ratazzi presentarono al re la loro dimissione, ma H se~ondo indi a poco la ritirava. Divulgatasi la. notizia che il Gioberti cessava d'esser ministro; ignorando ne la vera cagione molti l' attribuirono alle acerbe interpellazioni del BrofTerio , e s' indettarono fra loro per averne vendetta.

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