Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-( i6 )- breve assidersi arbitro d'Europa, e rendere attonite le future generazioni. Dopo i dis.\stri della Russia la potenza di quest' uomo straor· dinario scemò, finchè qual nuovo Prometeo fu condannato su arido scoglio verso il quale si volgevano gli sguardi della Francia e dell'Italia, la prima avvilita dai Borboni la seconda dall'Aus-tria oppressa. Il tenervi supremazia era suo scopo principale, perseverara quindi nel proposito d'impadronirsi della fortezza d'Al essandria e dell'Alto NoYarese. L'antica gelosia della Francia in allora taceva per immensi benelìci ricev uti dai Borboni che su quel trono sie· devano, la Prussia si era accomodata alle voglie dell 'Austria, ed avea dichiarato a Vienna e a Parigi di tenere in non cale le cose d'Italia, l' Inghilterra per avere sincero ai.Ieato sul continente che per nulla destava le sue gelosie di commerdo favoreggiava l'Austria per renderla possente al segno da paralizzare la preponderanza della Russia nella quale si temevano tendenze di conquista. Metternich approfittando di questi timori del gabinetto di S. Giacomo, cercava di rinfocolare segnatamente la credenza che la Russia aspirasse ad ingrandirsi ed a realizzare il desiderio che esagitù sempre la casa de' RomanofT d' impiantare il proprio stendardo sul Bosforo , perciò persuade\'a i ministri Brittanici che se l'alto Novarese, od almeno la provincia di Dumossola non fosse unita al regno Lombardo.Vcneto, insufficiente pregidio a dominare sarebbe la fortezza di Piacenza! perchè se un dì il re di Sard~gna fosse legato colla Francia potrebbe sempre invadere il regno Lombardo-Veneto e farsi utile strumento su i mari ed avversare sull' Adriatico e sul Medit<:'rraneo le ragioni dell'Inghilterra . Castelrcagh in nome del suo governo invocava la corte sarda ad entrare nella Confederazione Italiana proposta dall' Austria. Ma Vittorio Emanuele I che ben addentro ora penetrato nelle mire dell'Austria, la quale ponendo la Confederazione degli Stati Ita· liani non ad altro mirava se non di rendersi asgoluta padrona di tutti i governi italiani, e così escludere ogni iniluenza degli altri gabinetti d'Europa 'ricusò fermamente di far parte della Confederazione, ed ebbe ricorso ad Alessandro imperator delle. Russie contro lo minacciose. pretese dell'Austria. Alessandro che non tardò a di videre le apprensioni del re Sabaudo per mezzo di Nesselrode scriveva a Vittorio Emanuele « Che fermo nei principii su i quali riposava l'interesse generale deil'Europa e della fede dei tra.ttati, ferma era la sua opinione contraria alle proposte austriache tanto sia la cessione dell'alto Novarese quanto al disegno di confederazione e d'alleanza. Durante le trattative di Vienna e di Parigi l'Austria avea chiarite le sue intenzioni riguardo all'alto Novare.gc ed alla strada del Sempione, ma la corte di Sardegna avea

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