Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-( f7 )- decisamente manife~tata la sua vol ontà contraria. Dopo le solenni sti· pulazioni del i8t5 non potea quindi l'Austria mettere innanz.i . <.Jualsivoglia pretesa sul novarese senza violare i trattati che gua· rentirano l'inviolabilità dei po3sedimenti del re di Sardegna, non potcrsi far luogo a parziali le~he e confederazioni dopo il trattato della quadrupla alleanza il quale stabilisce il sistema generale consecrato al mantenimento dèll' equilibrio europeo. Informato l'animo a questi principii, l'imperatore di tutte le nussie fareb · be le pratiche necessarie perché la corte di Vicnna desistess~ delle sue pretensioni. » Queste cose facea sc rivere Alessandro, a voce per mezzo di Capo d'Istria facea dire a De-Maistre, di consigliare il suo re a resistere ad ogni lusinga o minaccia dell' Austria , assicurandolo che la Russia ajuterebbe Vittorio Emanuele a far senza l' alleanza austriaca. Incuorato da queste parole il De-Ma istr e scrireva al suo re, di difendere i suoi diritti di Principe italiano, e non potrebbe accettare senza pericoli la lega coll'Austria, essendo ella terribile per le sue arti e per la sua mala fede. 11 re Vittorio sebbene avesse in moglie un' austriaca i cui consigli prevalevano nella sua mente stette fermo e l'onore di principe italinno fece tacere ogni altro pensiero, e la lega r.on si efTettuuò. L' Austri a fu sempre nemica del Piemonte che non appena rialzata dalle sue sconfitte volgevasi verso quel trono non tenendosi sicura tìno a tanto quel regno esistesse, perciò nel - l' estate del t 798 alle conferenze di Seltz l'inviato austriaco Cobentzel domandava l' ingrandimento della Cisalpina a spese del Piemonte mostrando con questo agli italiani quali sieno i veri interessi austriaci. L'Austria offrendo allora questo ingran· dimento alla repubblica voleva portare i suoi confini dall' Adige all' Adda o al Po e dava il resto del Piemonte al gran duca di Toscana arciduca d'Austria, imperocchè br.n comprendeva che per rovinare il Piemonte bbognava toglierlc il suo primo elemento di grandezza la casa di Savoia. A questa offriva in com· penso Roma e gli Stati d'è li a Chiesa, il che va notato per m o· stra re quanto l'Austria sia sincera nella sua protez ione al papato. E dopo la ritirata del i 799 si dovette a Suaroff, se il re di Sardegna fu richiamato, anzi la sua sola prc~enza at trarersò i di segni che l'Austria voleva compiere, di fare cioè scomparire la monarchia Piemontese. « L' Autriche était jalouse dc l'autorité que Suaroff avait voulu exercer en ltalie et avait vu avec peine que ce général eu écrit :m roi dc Sardaigne pour le rappellcr dan se:; États. Le Comeil aulique avait des vues sur le Picrnont et tenait à écarter le vieux maréchal. » (t) (l) V. Thiers Uistoire de la Revolution.

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