Marco Antonio Canini - L'unione elleno-latina

-140 che governano le sorti della patria. Da sessanta anni i~ qua volonla~ii ita~ia~i hanno sparso le l?ro t_'SSa per tutti i campi, sm quah st combatteva per la l1b~~ta. Anche du~ anni sono nella Penisola 10, 000 volontam erano pronti ad accorrere in aiuto della Grecia se fosse entrata in lotta col Turco. Ma l' Italia come nazione, come Stato, ha mancato alla sua missione, ch' era di sentinella avanzata della tiberti.ì di liberatrice degli oppressi. Onde all'immonsa simpatia ~he aveano per noi i popoli, succecletlero l'indifferenza, il disprezzo. Se l'uuità italiana dovesse per nostra sven- ' tura disl'arsi, il sentimento dell'Europa sa rebbe, qual fu per la caduta della repubblica di Venezia, lo scherno. No, non è il governo che, invece di contribuire a spezzare le c;.~tene dei popoli, si è t'alto complice altrui a Berlino (1878) per fabbricarne di nuove in Bosnia ed in Erzegovina, che a Dulcigno ha offeso il principio di nazionalità, che ha sostenuto le inique pretensioni dell'Austria contro la Rurnfmia 11ella que...; stione del Danubio; non è il governo che ha di recente, abusando della forza, represso la manifestazione del sentimeuto nazionale; non è il governo della sinistra più o meno trasl'ormata, o riformata, o piuttosto deformata dal primo concetto, non è il nostro governo che possa realizzare l'ideale dci due sommi Italiani. Ora non ci m:mcherebbe allro che servire come cieco stromento ai capi della reazione in Europa, reazione più o meno mascherata da una J~~va di pr?~resso,. a. quegli u?mi ni i~1 cui si personifica, s mcarna l 1dea dt vwlenza, dt conqmsta, ch'è l' antipodo dell'ideale di Mazzini, di Garibaldi ; non ci mancherebbe altro che, per istringere, come ad amici e commili toni la mano a coloro da cui ci divide un tìume di lacrime ~ di sangue, disconoscere, abbandonare LraLlire i veri nostri fratelli al di qua dcl!e Alpi Giulie e al 'cti là delle Cozie ; non ci mancherebbe proprw. altro che ques to, perchè il nome italiano fosse per sempre dtsonorato, per~hè i nostri grandi morti, colla parola o culla spada camp10111 della lil.Jcrtù soro-essero dalla tomba a rinegarci, a maledirei )) . ' ~ Ecco dunque a che siamo venuti. L'[tnlia clw. o sola od unita colla fr~mcia, doveva es-

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