Via Consolare - anno II - n. 1 - gennaio 1941

INTRODUZIONE AlPENSIEMRAOZZINIANO Bisogna insegnare non il dir itto, ma il dovere : ridestare al meglio I"indole imbastardita, I ·anima semispenta. I 'entusiasmo assopito: risollevare una potenza d'agire oggi schiacciata sotto l'indifferenza. colla coscienza della dignità umana e d'una missione da compiere quaggiù. Ed è opera questa che spetta ai principii, alle credenze, alla fede, al pensiero religioso... Il problema attuale. non ci stancheremo di ripeterlo mai, è, come ai tempi di Cristo, un problema di educazione ». Intuì il valore della società consistere unica mente in questa possibilità di comunicazione, cioè di educazione reciproca : « La società è una associazione di lavori "; e solo su Queste basi incrollabili egli co~trui tutto, ogni particolare - riconnettendo-~-- quel supremo principio. LA DOTTRINA ECONOMICA E SOCIALE Se anche una sola persona sarà incoraggiata da queste righe a prendere o riprendere contatto col pensiero mazziniano. riterremo d'aver raggiunto il nostro proposito. Poichè siamo persuasi che solo cercando là, donde traiamo origine, ci sarà dato avere un po' di luce su ciò che siamo. e dunque su ciò che dobbiamo essere. Ogni tradizione non è che un passato sp:rituale, una autorità, alla quale si deve attingere, come alle parole di un Maestro, non per ahbandonarsi passivamente, ma per trarne appoggio e alimento pel proprio libero pensiero. Sì, riproporre un ideale, riaccendere un entusiasmo - che, co:ne tale, ognuno deve liberamente sentire - deve essere ancora l'unico scopo del nostro agire. Chè anzi, qui, secondo noi, è la misura del valore d: ogni opera umana, ciò per cui onoriamo direttomente gli spiriti religiosi, o politici (quando l'azione politica sia veramente politica, ossia si innesti in una visione del mondo, come vedremo appunto in Mazzini, e no·n cada in empirismo di governo senza principii nè fini morali); e indirettamente gli spiriti dell'arte, per l'aiuto collaterale che ce ne viene. Ora, da questo punto di vista. sinteticamente indicato, siamo persuasi che prop:·io per noi il valore dell'opera mazziniana sia enorme. Giacchè, oltre al resto, è così nel tono come negli argomenti, di tale attualità che pregi ànche superiori difficilmente saprebbero compensare. Stante ciò che abbiamo detto, nessuno meno di noi pub voler costruire un Mazzini che, in ogni modo, sarebbe sempre di seconda mano. Benchè pochissimo conosciuta e, diremmo, ormai spersa in Italia, la bibliografia mazziniana è del resto sufficientemente ricca. Il nostro proposito invece, sempre in appoggio alla speranza già espressa, :, questo : una sintetica esposizione, liberamente criticata alla luce di fatti e dottrine posteri•ori, dei principii economici e sociali della dottrina di Mazzini non senza qualche riga di introduzione. Abbiamo scelto questo argomento perchè, se del programma mazziniano quasi tutti conosconc, le f, rmule strie/e ~~nsu politiche, molti mrno possiedono con precisione le idee fìlosofìehe e religiose. e p0chissimi poi sanno qualcosa dei principii economici e sociali; mentre, a parer nostro, è solo conoscendo tali concreti fondamenti, che ~i pub intuire precisamente il significato dell'apostolato mazziniano, ed aver luce su tutto il sistema. nella sua importanza storica. 6 FondazioneRuffilli- Forlì Chi è Giuseppe Mazzini? Dice di lui Francesco De Sanctis: « In Mazzini è l'uomo religioso. che sente no.i potersi ottenere la rigenerazione nazionale se non è fondata s11lia rigenerazione religiosa; -- c'è il filosofo che ha un sistema intorno alle sorti ed al finl· dell'umanità; - c'è l'uomo politico che si sforza di tradurre in atto le sue idee... ». Segue un rapido esame dei concetti religios:, di cui il primo è: sopprimere gli organismi intermedi fra l'uomo e Dio. e il secondo, inteso a riedifìcare quell'autorità, quell'unità che il precedente distruggeva, si compendia nel Concilio, adunanza di tutti i credenti per mezzo dei loro mandatari. avente negli ordini religiosi I'uffìcio stesso della costituente negl: ordini politici: -- con questo giudizio : " Mazzini e la sua scuola sono notevoli più per fervore di aspirazioni religiose che per chiarezza di idee concrete ... ». Segue ancora un accenno Ma, a parte ciò, questo resta, che la parola e l'azione mazziniana suscitarono una gioventù senza esempio in Italia, pronta a morire, non solo, ma, ciò che è piì,. a vivere per un ideale: che Mazzini lasciò una scuola fervente e, insomma, un solco mistico le cui tracce non sono cancellate. Infine, considerando ciò che gli fu più acerbaBisognerebbe studiare un po' Pisacane e Mazzini..... Noi non abbiamo hisogno di andare a cercare i profeti in Russia o in altri paesi, quando abbiamo dei profeti che hanno detto un verbo nazionale, che è il prodotto dello spirito della civiltà italiana. alle idee filosofiche che sfociano nel concetto di Progresso; infine, cosi conclude : « Questa è veramente la parte grande di. Mazzini ... , è stato il grande cospiratore ed agitatore europeo.... e quando si farà qualche passo nella via della libertà , qualche progresso nella via dell'emancipazione religiosa, qualche cammino nella via dell'educazione .nazionale, certo, voi, nella vostra giustizia, guarderete li in fondo e vedrete I·uomo che aveva levato quella bandiera, lo ricorderete con rispetto e direte : · ecco il precursore. » Possiamo in complesso far nostro questo giudizio del De Sanctis. Solo vogliamo insistere su di un punto, che d'altronde ci servirà per entrare poi nell'argomento specifico : diciamo cioè della figura di Mazzini come educatore (il che era certo compreso, ma non sufficientemente sottolineato nelle defìnizioni agitatore e precursore). Perchè, ciò che fa unico Mazzini nella storia d' Ita!ia è il senso profondo che gli fece identificare l'educazione con la missione stessa dell'uomo : « Educazione, è la parola che racchiude tutta quanta la nostra dottrina .... M. mente rimproverato : di aver spinto tanta gioventù a sacrificarsi in tentativi vani. quasi ridicoli, pei mezzi coi quali erano iniziati rispetto' al fìne che si proponevano: di avere insomma creato tanti martiri, si veda (anche qui) come alla luce di quel pensiero fondamentale Mazzini non appaia, quale fu dipinto, un sognatore ,enza contatti con la realtà, un incapace praticamerte · perchè la sua risposta è in due formule: « Il sacrificio non è sterile mai ... !L'insurrezione è educazione ", che di tanto superano i concettini degli avversari, dei « pratici », dei « realisti », quanto la nobilrà della sua a:1ima sovrasta la loro. Ma eccoci ormai ali 'argomento particolare proposto, di cui però questa volta ci accontenteremo di accennare i wincipii. E anzituttr,, secondo ·quanto dicevamo, ponendo u~a questione morale a fondamento an.:h;;, ddle questioni sociali ed economiche, Mazzini vi poneva un problema di educazione. S:.ia convinzione era che « non v "è miglioramento materiale durevole che non sia frutto di un miglioramento morale .... VIA CONSOLARF,

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