Una città - anno IV - n. 31 - aprile 1994

:agliano la vita di tanti ragazzini napoletani. San Giorgio a Cremano, Aprile 1991 Mi trovo nell'officina di un fabbro per ritirare un lavoro, c'è un ragazzo di 17anni che mi guarda: ci riconosciamo, è Carlo, ci abbracciamo. Ci raccontiamo un po' di cose. Carlo ha smesso di studiare in seconda media, poi ha incominciato a lavorare. Ora vorrebbe prendere "la terza media serale" e chiede se lo posso aiutare. Il padrone dell'officina che conosco da anni, mi dice che Carlo non starà a lungo da lui perché non è affidabile, soprattutto per gli orari. Barra, giugno 1991 Sui manifesti listati a lutto c'è scritto: E' mancato ali' affetto dei cari Carlo ... di anni 17. Qualcuno sa come sono andate le cose: è stato trovato morto in una automobile a Ponticelli ucciso dalla droga, o forse suicida o forse .. Non ho cercato di sapere come le cose siano andate con precisione, mi è bastato sapere che era accaduto ciò che era prevedibile e che era stato previsto, Nella classe di Carlo sono stato solo sei mesi, cd ero alla mia prima esperienza di insegnante. Avevo capito che insegnare a questi ragazzi significava sopratutto aiutarli a capire se stessi e i propri sentimenti, ma ho avuto poco tempo e avevo poca esperienza. Soprattutto non sapevo che è troppo difficile e doloroso per un bambino parlare delle cose nel momento in cui succedono; è troppo difficile riuscire a districarsi tra senti menti contrapposti. Avevo però capito che Carlo era in preda a una grande sofferenza, forse una traccia di quel pericolo di morte in cui era stato da piccolo. Mi rivolsi allora a degli specialisti, psicologi, per parlare di questo caso. Non esisteva un servizio di assistenza per i bambini e sono perciò finito in un centro di assi!>tcnza lontano, dove mi introdusse un medico mio conoscente. Ho avuto sei incontri con una psicologa che mi ha aiutato a esaminare il mio atteggiamento verso quello che succedeva in classe, ma non è stato possibile organizzaproblemi burocratici, un po' perché alcuni psicologi sono troppo innamorati delle proprie teorie che prevedono di intervenire solo quando le persone che stanno male lo chiedono di propria iniziativa. 3. Una famiglia felice Vivere in un ambiente e in una famiglia criminale significa essere esposti in permanenza a rischi gravissimi. I bambini sentono il pericolo in modo amplificato perché dipendono dagli adulti: vedere portare via il nonno e gli zii, vedere cadere sotto il piombo 'il compagno di papà', vedere i genitori intenti più ad organizzare le loro attività criminali che non a occuparsi di loro, vedere la madre 'sbagliare' un matrimonio dietro l'altro, provoca una angoscia insostenibile fino alla tentazione del suicidio. Aldo e Aniello non possono concedersi debolezze, lo sanno e ancora di più lo sa la madre che li educa in funzione della vita che stanno conducendo e che condurranno da grandi. Aniello è già stato bocciato in prima per assenteismo. Poi i due hanno cambiato scuola: in seconda hanno frequentato quasi la metà dei giorni solo perché tra interventi personali del maestro e interventi del giudice tutelare si è riusciti a riportarli a scuola. Tuttavia la loro frequenza non supera mai i tre giorni consecutivi, cd è praticamente impossibile sviluppare un qualsiasi insegnamento. In terza i bambini hanno frequentato solo per sessanta giorni e in quarta solo due giorni. La scuola può mettere in pericolo la coesione familiare, o meglio il sistema di comando al suo interno. li fatto che il bambino abbia pronunciato una volta la frase: «Devo andare a scuola se no il maestro mi sgrida» ha messo in allarme la signora, che ha cominciato a controllare i compiti dei figli, non perché li cscguis~cro correttamente, ma per evitare che compromettessero in qualche modo il suo Br o cf tjf e0c~r 10 GTfr doman-01 an CO L'otto marzo si svolge una conversazione in classe sul fatto che le madri di S. Giovanni lavorano troppo a causa della scarsità del reddito familiare e dei servizi pubblici. Sul significato di questa conversazione è stato chiesto ai bambini di esporre il proprio parere. La signora ritenendo che si volesse inquisire sul suo comportamento ha scritto nel quaderno in luogo dei bambini: La mia famiglia è molto bella e sono moltofelice. La miafamiglia mi vuole bene ed io sono orgoglioso di avere una famiglia così. (9 marza /986) Non solo questi bambini vivono situazioni pericolose come e più dei loro compagni, ma sanno che in nessun caso possono fare appello ad un soccorso esterno, possono solo spingere fino ali' estremo la condizione di pericolo nel tentativo di farsi soccorrere e di suscitare sentimenti di pietà nel genitore. Aldo svolge continuamente attività autolesionistiche sia in senso fisico che psichico: il suo dito indice è deformato da una mostruosa callosità derivante dal continuo mordersi; nelle attività intellettuali si impegna seriamente a sbagliare e a mettersi fuori gioco: fornire prestazioni così scadenti da escludere ogni competizione coi compagni e da scoraggiare il maestro dai tentativi di farlo migliorare. Il semplice impegnarsi nei confronti del maestro significa consumare un tradimento rispetto alla morale familistica. Ma soprattutto c'è in Aniello una tentazione al suicidio esplicitamente legata alle incomprensioni materne: Un bambino si sveglia impaurito da un bru/to sogno ... C'era un giovane col coltello che lo ha colpito nei fianchi e lui si è messo paura ... Ci stavano gli indiani che tiravano le pietre sui vetri, uscì la madre per picchiarli. ma si sbagliò e picchiò i/figlio; poi i/figlio che aveva avuto lo zoccolo in testa andò sulla "ferriata" (ringhiera del balcone 11dr)e si bu/tò abbasso, e la mamma piangeva. Padre e madre, soprattutto quando I' unione è precaria si contendono figli e li usano per gestire i loro rapporti. Così un 'incidente' non si sa quanto involontario, diventa per il bambino l'occasione per saggiare gli "schieramenti" dei genitori, o il disinteresse di entrambi: Il ladro .... il ba111bi11v0a i11 cucina e si tira tu/to addosso . ... Il padre era co11te11to perché il bc1111bi1v1a0 da lui e 1101v1oleva stare con la 111adre,perché il padre gli dava il soldo in mano Bussarono alla porta e c'erano due giovani mascherati che lo portano i11 macchina verde e lo uccidono sull'autostrada Il padre e la madre 1101s1e ne accorgono perché stanno in cucina con le altre persone. Tocca ad Aldo rivelare che la paura di Aniello ha preso corpo in una tipica manifestazione infantile: l'enuresi notturna Un bambino si sveglia impaurito da un bruuo sogno ... ... la mamma voleva ucciderlo ... Aniello piscia nel /euo perché si meue paura di andare nel bagno Aniello si atteggia a prepotente e duro, in realtà è debole e fragile ma completamente dominato dal dovere di mostrarsi ali' altezza dei comportamenti richiesti dalla madre. Di notte, il bambino ha ormai 9 anni, esprime compiutamente il suo bisogno di protezione facendo il bambino piccolo. Anche Aldo è coinvolto nei giochi di gelosia e concorrenza tra i genitori: Mamma e figlio hanno fauo una bella passeggiata ma al ritorno trovano il babbo con una faccia diversa dal solito ... perché "era arrabbiato per colpa del bambino che stava con la mamma e voleva andarci anche lui" Babbo e mamma festeggiano l'anniversario di matrimonio. Il bambino però va a meuersi in un angolo tuuo solo ... perché "Non ci stavano le giostre e lui 1101g1iocava. E' andato all'ospedale a trovare o' cumpagno' suio' (amico del cuore) che era andato so/to la macchina." ed è preoccupato per l'incapacità della madre ad accorgersi di lui e delle sue richieste di aiuto: Mi sono trovato i11una ciuà sconosciuta ... Mi sono trovato in u11pozz.o a Ponticelli. Mia mamma mi venne a prendere, ma non mi vide e io restai nel buco ... e io morii nel buco che si appilò con i pali ... affogato tra un po' lo trova un cavallo e io uscii dal buco. Una volta dei cavalli si ritrovarono i111111a isola deserta C'era una volta w1 cavallo alla marina piena di znzzimma. A u11trauo saltò nell'acqua e tutta la gente scappò per la paura. Aldo ha paura di essere coinvolto in qualche incidente. Anche nei disegni -peraltro estremamente infantili- la stanzettad' ospedale con il bambino ferito e un rivolo di sangue che scorre sono immancabili. I compagni di classe hanno mostrato sempre grande solidarietà ai due fratelli. Anche se il maestro ha fatto il possibile perché i due bambini non fossero individuati come figli di criminali, attraverso le proprie famiglie i bambini non solo erano al corrente della situazione familiare di Aldo ed Aniello, ma avevano anche disposizione di far finta di non saperne niente. Ben consapevole di questa situazione, il maestro ha cercato di cogliere una occasione per offrire ai due fratelli e ai loro compagni una immagine della famiglia meno negativa. Aldo racconta un episodio accaduto a casa sua. Il racconto viene ripetuto a tutta la classe e si apre la discussione sull' accaduto: il padre dei due bambini ha impedito che una automobile esplodesse sotto le finestre di un palazzo densamente abitato. Nell'episodio viene messo in evidenza il coraggio del papà, ma anche il fatto che la sua determinazione si appoggiava alla competenza in materia di impianti a gas (derivante dal fatto che fa contrabbando di gas, ma ciò viene lasciato nell'ombra). Competenza che mostra anche Aldo usando termini tecnici appropriati. Alla fine della discussione ciascuno scrive le proprie osservazioni. Aniello si è rifiutato di scrivere; Aldo ha scritto: Venerdì sotto al mio palazzo una macchina ha preso fuoco. Mio padre ha preso le chiavi, l'ha spostata, ha aperto il cofano ed ha chiuse le mandate del gas. Questa è l'ultima volta che il maestro ha visto questi bambini. Dopo alcuni mesi il padre si è separato dalla madre e la madre è stata incarcerata per scontare una condanna a tre anni. 25 marzo 1991 A scuola di mio figlio viene distribuito a mo' di volantino un comunicato della Giunta Esecutiva della scuola media ..... Vi sono riportati i nomi degli allievi sospesi sulla base del R.D. N° 653 del 4 maggio 1925 e della L.748 dell' 11/10/77. Il primo nome è quello di Aniello classe 1977 iscritto nella I°F "sospeso fino a: termine del corrente anno scolastico"; seguono poi i nomi di altri cinque sospesi per giorni che variano da 30 a 15. Il proclama si conclude con queste parole: "Si confida che questi provvedimenti, adottati dopo aver attivato tutte le iniziative di recupero possibili, possano servire di ammonimento non solo a coloro che ne sono stati colpiti ma anche a quanti hanno contribuito, con il loro comportamento, acreare quel clima di disagio e di disordine che si era instaurato, negli ultimi tempi, nella nostra scuola". Dicembre 1992 Dalle assistenti sociali, che hanno seguito come me tutta la storia di Aniello, ho la lieta notizia: Aniello, 15 anni, sta per diventare padre, la futura sposa ha 13 anni. - UNA CITTA'

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