Una città - anno II - n. 15 - settembre 1992

lettino non serviva perché c'era già e lei si poneva il problema di cosa poteva regalare in compensazione, per fare le cose giuste ... Beh io non la vivo in quei termini la giustizia fra i figli. Come se tutto debba essere conteggiato fra i primi e gli altri ... Allora io ho avuto una figlia che è stata in casa solo 7 anni e poi s'è sposata, se dovessi mettere inconto quanto poco mi è costata da un punto di vista economico, e sicuramente molto meno di quell'altro che ne ha 21 e va ancora all'università ... Un'altra a 19 anni è già sposata e si mantiene da sola ... Ecco. E quando sono grandi e sposati cosa succede? Cambiano i rapporti? Grazia. Peggiorano, perché diventano più stretti ... Lella. Se prima eravamo un padre e una madre "adottati" da loro, noi non abbiamo mai imposto a nessuno di chiamarci babbo e mamma, né di riconoscerci come genitori, loro poi l'hanno fatto in poco tempo. Ma da sposati ci han preso per nonni, quello è sicurissimo. Il legame diventa più forte perché essendo ormai donna, se prima poteva esserci un po' di sudditanza per una arrivata a 16 anni ... Adesso se deve chiedere qualcosa lo chiede più alla pari. Adesso mi dicono "ricordati domenica, i bambini li avete tutti e due voi". Questo fatto dei quattro genitori? Grazia. Loro devono imparare a convivere con quella situazione. E' difficile perché si vuole appartenere a qualcuno, e anch'io è naturale che voglia "contare molto" perché ho fatto qualcosa, ma l'aggancio con quella situazione non lo devono perdere. Che sia un dieci, un venti o un trenta per cento, lo decideranno in cuor loro, però quell'aggancio non va distrutto. Noi non abbiamo mai fatto nulla per reinserirli, perché non ce n'era la possibilità, ma neanche per staccarli completamente. Quando stavano mesi senza telefonare ero io a dirgli di farlo ... Non approvo quelli che cercano di allontanare, di far dimenticare, di rimuovere. sempre meglio averne, elle non averne Poi ogni caso è particolare, ci sonoragazzichesifidano,che si affidano, ci sono ragazzi prevenuti, perché un conto è arrivare in una famiglia a IO anni un conto a sedici, e se ci vieni a sedici il più delle volte è perché ti hanno buttato fuori da dov'eri. Oppure venire a diciotto anni quando ti dicono "o vai in quella famiglia o quella è la strada" ... Quindi non c'è una regola uguale per tutti. Però credo che tutti, se riescono a fare esperienza di una figura paterna, di una materna, sia molto utile. Noi non ci pensiamo, ma deve essere terribile a sedici anni chiedersi "io di chi sono?", "a me chi mi pensa? Chi mi mantiene?", "a casa nessuno mi vuole". Lo capite cosa vuol dire? Per cui loro lo sanno bene: ci sono dei genitori che ti mettono al mondo e poi non ti possono mantenere e poi c'è quello che è stato con te, che si è fatto le notti, ti ha dato le sculacciate, ha sofferto con te per i compiti e quello comunque è un genitore. E all'inizio è inevitabile un certo rifiuto della famiglia d'origine perché non ti sono chiari i motivi per cui hai dovuto lasciarla, ma lo abbiamo verificato, in un secondo tempo questo rapporto viene recuperato. Col tempo, qualcuno ci arriva dopo pochi anni qualcuno solo quando si sposa e vede allora che la vita non è come è scritta sui libri, ma alla fine ci arrivano. Non è facile convivere con quattro o tre genitori, così come forse non è facile convivere con 4 figli dei tuoi e 2 non nati da te, ma comunque per me è un'avventura che vale la pena. E comunque, alla fine, lo dico alla romagnola, è sempre meglio averne, della roba, che non averne ... Lella. L'illusione di cancellare una storia ce la dobbiamo dimenticare. Io vedo che i ragazzi, anche quando vengono da situazioni disastrate, recuperano sempre qualche cosa del proprio padre, della propria madre. la voglia di cancellare il passato ci deve passare Anche nei casi peggiori, può essere la volta che il padre ha rimboccato le coperte, la volta di un giro alla giostra, ma un ricordo positivo dei propri genitori c'è sempre e allora la voglia di cancellare ce la dobbiamo far passare. Anche per evitare poi di dover combattere con delle figure che rischiano di diventare allucinanti. lo per esempio devo convivere con una madre che c'è, poi ho un figlio adottivo che sicuramente qualcuno che l'ha generato c'è, e infine ne ho una che li ha persi tutti e due per morte prematura, quindi figure ancora più difficili da gestire, perché i genitori potevano essere anche buonissimi, e i confronti riceviamo dall'Usi-equipe affidi e volentieri pubblichiamo 1 'AFFIDO FAMILIARE: QUANDO LA SOLIDARIETA' SI FA CONCRETA Caro lettore, questo articolo è stato scritto per farti conoscere un problema che esiste anche nel Tuo Comune: quello della presenza di minori che attraversano, per vicissitudinidellafamiglia. problemi di disagiocon periodi di difficoltà. In frangenti di questo tipo la legge prevede come aiuto e supporto ai bambini e ai giovani, l'istituzione dell'affido famigliare. AFFIDO PERCHE' nella vita di una famiglia può capitare, a volte, un periodo difficile. Per unamalattia fisica o psichica, per la scomparsa di uno dei genitori. per una loro assenza obbligata o prolungata dal nucleo familiare, per gravi problemi organizzativi ed educativi. 81b 1oteca Sono momenti che possono durare qualche mese, ma anche anni. In questi casi i primi a pagarne le conseguenze sono i minori. L'AFFIDO FAMILIARE è l'occasione più concreta per aiutare un bambino e la sua famiglia d'origine in queste circostanze. Con I'AFFIDO il bambino trova in un altro nucleo familiare quell'affetto e quell'attenzione educativa che il nucleo d'origine non è temporaneamente in grado di assicurargli. Il suo legame con la famiglia naturale non si interrompe, ma un altro nucleo familiare si affianca al primo per garantirgli una crescita il più possibile sana cd armonica. La legge prevede l'istituto dcli' AFFIDO FAMILIARE per bambini e ragazzi da O a 18anni. CHE COSA E' L'AFFIDO L'AFFIDO FAMILIAREè un intervcnto a termine, un sostegnoad un bambino e a una famiglia in difficoltà, che dura il tempo necessario alla auenuazione dei principali problemi che hanno causato l'allontanamento del bambino. Prima o poi il bambino rientrerà nella sua famiglia. E' questa la principale caratteristica dell'affido: essere di aiuto al bambino il tempo necessario, conservandogli il legame con le sue origini. I) SpessoAffido e Adozione possono essere confusi o percepiti in antitesi fra di loro: sono, invece, due modi diversi di dare aiuto al di~agio cd alla sofferenza di un bambino. 2) L·Adozione invece, compona la cessazione di ogni legame giuridico tra il bambinoe la sua famiglia naturale. 1anco con me e le mie arroganze la ragazza li può fare ... Se mi mettessi in testa di cancellare tutto ... L'essere credenti quanto conta nella scelta di prendere questi bambini... Lella. Conta nel sapere, ogni tanto, che non siamo soli a far le cose, che qualcuno ci può dare una mano. Ci sono momenti veramente difficili in cui ti sembra di sbattere la testa contro il muro. lo non sono una che prega molto anche se credo che lo dovrei fare, oppure che ho un'idea sicura di cosa ci può essere dopo, ma avere qualcuno più grande di te di cui ti possa fidare è importante. Affidarsi a qualcuno, dire "beh, qualcuno ci aiuterà", "ci metterà le mani il Signore". Rosa. E poi conta il pensare che in ognuno c'è un disegno buono. Che non può esserci nulla di perso, di definitivamente cattivo. E al I ora quando si incontra una situazione molto difficile puoi riuscire ad affrontarla con una certa serenità perché senti che anche lì ci deve essere un disegno buono. Non solo, ma puoi anche pensare che la possibilità buona in quel momento passi dall'incontro con te. Che sei stato chiamato. Ecco, in questa logica puoi sentirti più "chiamato", in altre logiche puoi passare vicino e dire "questo non mi riguarda". Per esempio se hai un figlio handicappato ce l'hai, ma se te lo vai a scegliere, ti dicono "ma chi te l'ha fatto fare". Quindi la fede aiuta, ma alla fine questa proposta credo che valga per qualsiasi persona che sia innamorata dell'uomo. Per concludere: avete iniziato dicendo che se c'è un desiderio d'adozione molto forte non c'è desiderio d'affido. 3) E' quindi un intervento per sua natura definitivo ed il bambino diventa, a tuttigli effetti, figliodei genitori adottivi. I MODI E I TEMPI DIVERSI DELL'AFFIDO Non occorrono requisiti particolari per diventare una Famiglia Affidataria.Occorre disponibilità a compiereun gestodi solidarietà, ricevendo in cambio una preziosa occasione di crescita per la propria famiglia. E' così che nuclei familiari con figli, senza figli, o anche persone che vivonosole hannogià accolto in affido un minore. Ogni bambinoè una realtà a sé. La sua età. la sua storia, le sue abitudini sono diverse da quelle di ogni altro bambino. In funzione di tali bisogni I'AFFIDO potrà essere realizzato in modie tempidiversi. A tempo pieno, qualora il minore viva stabilmente con la famiglia affidataria. Puòdurare solo il tempo di una emergenza o essere necessario per uno o più anni. A tempo limitato, qualora il miRispetto al desiderio di avere un figlio proprio come si fa? Lella. Adesso i tempi dell'adozione sono molto più lunghi e quindi se uno è preso dal panico e vuole il figlio, l'adozione è sempre più difficile. Anche se poi la richiesta è sempre molto alta. Eci si rivolge ali' estero. i bimbi non voluti eliminati dall'aborto Grazia. Adesso la maternità è giustamente protetta. Una ragazza madre ha la casa, il sussidio, eccetera. Poi però i problemi nascono quando il bambino deve andare a scuola , e l'aiuto dello stato viene meno. Allora lo si lascia dalle suore, eccetera. A quel punto il bambino può essere eventualmente solo dato in affidamento. Rosa. Ci sono molti più bambini e adolescenti da affidamento che da adozione. Tieni presente due cose: che l'adozione prevede I' abbandono e non è facile e che l'aborto ha eliminato quasi completamente i bimbi non voluti. E la morale corrente dice che è meglio non far nascere un bambino che farlo vivere in una famiglia che potrebbe adottarlo. Questo è il rispetto della vita che c'è oggi. E' scoppiato il caso della ruota (la finestra girevole dei conventi dove si potevano abba11do11are i neonati. N.d. r.) che vogliono riaprire non so dove. Ma io penso che così tanti bambini si potrebbero salvare dall'aborto. Come conclusione... Si dovrebbe riattaccare a discutere ... nore necessiti del sostegno di un altro nucleo familiare per qualche ora al giorno, per i finesettimana.per le vacanze, ecc... QUANDO UNA FAMIGLIA VUOLE DIVENTARE AFFIDATARIA A CHI RIVOLGERSI Quando una famiglia vuole diventare affidataria l'Equipe Affidi prepara alcuni incontri di conoscenza finalizzati ad uneventualeabbinamentocon un minore. Durante l'affido la famiglia ha l'appoggio psico-socialeed economico da parte della U.S.L. Se la tua famiglia è disponibile ad aprirsi ai bisogni di un bambino. in una delle tante formepossibili, puoi chiedere tutte le informazioni che desideri presso la sede del SERVIZI SOCIALldcll'U.S.L. n° 38 FORLI'; Via Leone Cobclli, 31 - Tcl. 731 174(Equipe Affido). • Rosa Boattini lanzoni ci spiega significato e problemi della legge sull'affido Che differenza c'è fra adozione e affido? Tra l'adozione e l'affido c'è una grande differenza. Non nel senso che 1·adozionesia inqualchemodo facile perché anche l'adozione è molto impegnativa, anche quella falla in termini tradizionalissimi, di un bambino. cioè, che non abbia nulla alle spalle. Ma l'affidamento. per certi aspetti. è più impegnaiivodell'adozione. La legge sull'affido.lan.184.cheèdcl 1983. ha affermato un concetto fondamentale: è il minoreche ha diritto a una famiglia e non viceversa. E quindi ribalta completamente l'ottica dell'adozione. Nell'adozione è una famiglia che vuole un figlio. Nell'affido si cerca una famiglia per un figlio che ne è privo temporaneamenteo che non vi può essere allevato. E infatti nell'affido una realtà familiaredel bambino esiste e si è chiamati a farci i conti; una realtà familiare non solo presente nel vissuto interiore e nella fantasiadel bambino, ma presentenella realtà e che, a seconda di come viene disciplinato l'affido, interferisce con la situazione del bambino. E non solo. L'obbiettivo stesso dell'affidamento è quello di far rientrare il bambino nella sua famiglia di origine... La qual cosa non deve essere semplice ... La legge sull'affidamento ha stabilito dei princìpi, nonha stabilito unaprassi,e credoche nonpotesse stabilirla perché la prassi bisogna costruirla in base alla situazione del bambinoe anche in rapporto a quella che puòessere lapossibilità chequestobambinohadi ritornare o meno nella sua famiglia di origine. Non è dello che un bambino che viene allontanato dalla sua famigliadi origine possa necessariamente ritornarci. Ci sono degli affidamenti che sono lunghissimi e irreversibiliperché la famigliadi origine, pur non avendo nessuna dellecaratteristichepercui lepossa essere tolta la patria potestà, può essere comunque inidonea durevolmente ad allevare il bambino. Teniamo presente che la legge sull'adozione prevede che questa possa essere avviata solo quando esiste una situazione di abbandono. Ad esempio il fatto che i genitori siano incarcerenonè ovviamente e giustamente sufficiente perché un bambino sia dichiarato in stato di abbandono e quindi scatti un·adozione. Questo però non significa che un figlio con dei genitori condannati a vent'anni di galera nondebba avere ildiritto ad avereunafamigliainvecediessere allevato in un istituto. Comunque sia. nell'affidamento tu sei, di fallo. nella condizione di "essere famiglia'', ma nellostesso tempo devi rispettare quell'altra famiglia con cui il bambino manterràdeicontatti.Equestosecondo modalità definite nel progetto di affidamento gestito dai servizi sociali delle USL. Quand'è allora che concretamente l'affido viene decretato? Normalmente quando c'è una situazione di disagio o di incapacità della famiglia. L'affido può avvenire o con il consenso della famigliastessa e inquestoCé_\So.sono i servizi sociali del territorio che mettono in atto la procedura, oppure. quando c'è una situazione particolarmente grave, l'affido divenda "giudiziario" e viene predisposto dal tribunale dei minori. L'affido consensualeè piùdifficile da essere gestito perché tutto si regge sul consenso della famiglia di lasciare il proprio figlio in un'altra. Normalmente una famiglia. nella situazione di bisogno emergente. può dare questo consenso, ma per ritirarlo appena il bisogno viene meno. E sarebbe importante aiutare questi genitori a rendersi conto del bisogno del proprio figlio, però ci vuole un grosso lavoro da parte degli operatori del territorio che seguono queste situazioni per garantire quelle condizioni di accettazione difficili da accettare da partedella famiglia di origine. Quando invece c'è di mezzo un decreto del tribunale, la famigliadi origine si scontracon undatooggettivo,con una scelta che non è la sua e che non dipende da lei. Nel nostro territorioci sonosia affidi consensuali sia affidi giudiziari. Adesso se ne occupa l'USL. ma negli anni passati, l'opera di supporto, di ricerca delle famiglie, ecc.. veniva fatta soprattutto da associazioni private: ad esempio, nel riminese c'è l'associazione PapaGiovanni che ha curato moltissimo la realtàdell'affidamento. Qui a Forlì c'è l'associazione Paolo Sabini che è attiva da molto tempo.Ci sonoanchemoltigruppifamiglia. A Villafranca ci sono selle o otto famiglie che hanno fatto esperienza di uno o più affidi. Adesso sembra che la nostra USL abbia messo in piedi un'esperienza di affronto del problema più professionale e sta cercando la collaborazione anche delle associazioni di volontariato nel territorio. A che età di solito si mette in moto l'affido? Ingenere i ragazzi che incontrano difficoltà vengono prelevati dalla famiglia quasi sempre nell'età scolare, perché, di solito, quando il bambino viene a contatto con il sociale,con lascuola,è ilmomento in cui la famiglia mette in evidenza le sua carenze. Adesso c'è anche il problemadella tossicodipendenza che ha creato dei bisogniedellerichieste,e spessoquesti casi nonsono facilida gestire. E in. generaleoggi emerge unarealtàdi', molti adolescenti che avrebbero bisogno di fare un'esperienza di vita in famiglia, ma sono situazioni difficili perché ci si trova ad affrontaredeiragazziche, inun'età di per sé già piuttosto turbolenta. hanno anche alle spalle grosse difficoltà, iI tutto poi da vivere fra due contesti familiari. E' difficile anche trovare delle famiglie che siano emotivamente e culturalmente adatte ad affrontare questo tipo di esperienza. Ecco perché il problema importanteè riuscire ad individuare per tempo situazioni che possono evolversi positivamente in un recupero di equilibrio e di serenità di questi ragazzi. In genere, invece,si prende attodelle situazioni quando hanno raggiunto il livello di guardia, quando cioè non è più possibile fare nulla se non prendere atto di un fallimento. Non si riesce ad innescare prima meccanismi di aiuto e di supporto. Aquesto proposito va detto che la legge consente non solo la presenza di una famiglia sostitutiva ma di una famiglia in grado di accompagnare nel cammino altre famiglie. Questo presuppone una disponibilità di tipo educativo che sappia accogliere i bisogni delr altra persona nella sua diversità. che sappia essere di aiuto, a fianco, senza sostituirsi. Le situazioni di appoggio sono sempre più necessarie perché non sempre la rottura e iIdistacco dalla famiglia d'origine sono la cosa più utile. Ma bisogna che l'appoggio sia molto attento, sensibile, discreto, intelligente, rispettoso. - la Cassa dei Risparmi di Forlì I UNA CITTA' 7

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