Una città - anno II - n. 15 - settembre 1992

B FARSI LARGO IN UNA FAMIGLIA Grazia lta 4 figli naturali e due in affido, Lella uno adoffato e due in affido. Vivono coi rispeHivi mariti in una villa con due appartamenti. Con 9 cognomi sul campanello, con figli già sposati clte portano i nipoti, telefonate di un padre d'origine, due sorelle in affido diventate anclte cugine. Una casa strana, piena di gente e di vita. Ha partecipato ail 'intervista anclte un'amica di famiglia, Rosa, anclt 'essa affidataria. Una coppia interessata come può verificare di essere in grado di affrontare un affido? Lella. Oggi se c'è sicuramente un grande bisogno "dall'altra parte", daIfa parte cioè di chi deve essere affidato, non credo ci sia un grande desiderio di affidamento. Il desiderio d'adozione c'è, ma quello di affidamento no. Perché non è una cosa che scatta naturalmente: è difficile che delle persone sposate, con o senza figli, desiderino qualcuno di passaggio nella loro storia. Almeno io la vedo così: naturalmente uno pensa a un figlio come a un qualcosa di stabile e quindi non ci possono essere molte aperture professate a questo tipo di esigenza. Allora si tratta di vedere come certe persone che hanno un desiderio di aprire la propria vita a unaterzapersona, nongenerata nella propria casa, possano essere sensibilizzate a questo. poco fa al telefono il padre di Lorella Noi abbiamo incontrato molte persone che, sapendo che noi avevamointrapresoquesto tipo di cammino, vengono a chiedere, ma di fronte ali' affido si spaventano. Io stessa, d'altra parte, sono partita, 21 anni fa, con un'adozione di un bimbo di due mesi, quindi seguendo la "prassi normale". Con molte persone piano piano si può rimuovere questa prevenzione,con altreè difficile, lasciano passare gli anni e poi ci si demotiva... Una cosa che ho sempre pensato: mentre un figlio naturale ha i genitori che gli capitano, unbambino che già è stato abbandonato e ha gia sofferto, non deve rischiare di vivere un'altra esperienza traumatica. Deve trovare una famiglia stabile sul piano affettivo. Non c'è allora una responsabilità maggiore che verso i propri figli? Grazia. Sicuramente la responsabilitàc'è, perònon vedo in che senso possa essere più grande. Anzi, da unpunto di vista forse è minore, perché tutto sommato questi bambini hanno già una famiglia, per cui c'è sempre un intermediario che è o l'assistente sociale, o lo psicologo, che di fronte a delle responsabilità, le condivide con te e, almeno in teoria, dovrebbe aiutarti a risolverle. C'é sempre una valvola di scarico, male che vada hai sempre qualcu_no.acui rivolgerti, cosa che non puoi fare per i tuoi figli. Poi, ripeto, c'è sempre una famiglia alle spalle. Dieci minuti fa, per esempio, ha chiamato il babbo della Lorella... In realtà poi, va detto, dentro la famiglia, a vivere le difficoltà, a stare con loro 24 ore al giorno, ci sei comunque tu e a volte, per di più, ti trovi a dover gestire non soltanto la responsabilità dei bambini ma anche i problemi con le famiglie e i rapporti con l'ente locale, quando ci sono. Di fronte all'ente pubblico in effetti di responsabilità ne hai, perché se, ad esempio, il bambino ha un attacco di appendicite, tu devi aspettare ad operarlo finché il giudice non ti dà il permesso, e delle volte il permesso non c'è subito e tu devi decidere di farlo operare sotto la tua responsabilità, oppure quando devono fare un viaggio all'estero, il giudice qualche volta dice di no e tu qualche volta disubbidisci, perché, cosa vuoi che ne sappia il giudice delle sue esigenze...? Insomma, nei confronti dello stato a volte ci sarebbe da prendersi paura, però onestamente, la mia non è mai stata un'esperienza difficile. Certo, un figlio carnale cresce con te, per cui i.problemi li affronti di giorno in giorno; invece quando arrivano questi bambini ti buttano addosso tutti i problemi degli altri e ti sembra di non potercela fare, e se poi sono grandicelli, gli adolescenti sono un razza che uno scaricherebbe i propri, andarsene a prendere uno sembra da scemi... ma con un po' di buon senso e un po' di passione si sgarbuglia la matassa, perché poi sono bambinicome tutti gli altri. Certo, questo a meno che non siano bambini con particolari problemi, come handicapo gravissimesituazioni alle spalle. E come si arriva a decidere? Lella. Rispetto poi al "come" si arriva a decidere io direi che avviene molto per caso. Oggi credo che siano i figli naturali ad essere molto programmati, perchéprima ci sono tantecose da fare e il figlio quindi rientra in un progetto che la coppia ha già. Per l'affido, credo invece che valga l'occasione, un'occasione rara. Almeno per la nostra esperienza non è che ci siamo dette "ecco, sono pronta per...", ma è come ascoltare le cose che ti capitano intorno. è come ascoltare le cose intorno a te potersi guardare in faccia e capirsi, senza neanche dover dire tante cose. E questa è una cosa che dà una grande sicurezza. Dopodiché non è un fatto eccezionale "aprire la casa" a qualcun altro, non che lo possano fare tutti, ma ladisponibilità diventa quasi una cosa naturale. E questa sicurezza dei coniugi aiuta poi a superare i momenti difficili: per esempio il fatto che ogni anno al dato giorno devi andare dal giudice che puòdirti che l'esperienza è finita... Rosa. Secondo me l'esperienza del!' affido è un'esperienza che ti educa in realtà ad essere genitore. Sia che tu il figlio l'abbia fatto o che l'abbia adottato. Perché il figlio in realtà non è tuo. L'affido oggetIo non so se avrei deciso a tivamente ti mette di fronte a vent'anni che avrei avuto tre questacondizione,cheil figlio figli o meno, oppure che avrei non è tuo e che tu sei qui per sposato quell'uomo o meno e accompagnarlo per un tratto perché quello e non altri caso- della sua vita, dopodiché il fimai con doti diverse... In quei glio la sua vita se la dovrà fare. momenti ascolti come un an- Ma mentre l'esperienza del nuncio, e non parlo di annun- figlio naturale o del figlio cio cristiano, per carità, ti ac- adottato ti può far illudere che corgi di un bisogno che c'è il figlio sia tuo, quello dell'afattorno. E' difficiledirlo,capi- fidamento no. Quindi secondo ta di rimboccarsi le maniche. me è estremamente educativa. Seuntuovicinohaall'improv- Lella. Sono d'accordo con viso bisognoè difficile dire "io Rosa: vivere l'esperienza delsono pronta per andarci". Sono l'affido, che considero una cose che succedono. Allora in fortunanellavita, significafare tutti e due i casi di affido è i conti con cosa vuol dire essecapitatocosì:con qualcunoche re genitore. Ti fa capire come viene a chiederti se per caso , non sia giusto dire "il figlio è conosci qualcuno e poi ti fa la mio e me lo gestisco come vodomanda "e tu no?". E a qual- glio". Ma proprio per questo cuno abbiamodetto no, perché penso che un affido possa reginquel momento lì non senti le gere se c'è la condivisione di forze per farcela... Dopo dieci altri figli. In questa difficoltà anni da una domanda di ado- di relazionarsi, soprattutto nel zione c'è arrivata la proposta, caso del!' affido del ragazzino, e abbiamo subito detto di no. l'aver fatto già un'esperienza, Senza prendere in esame la un pezzo di strada con un altro persona, per motivi nostri di figlio, e non importa se al moquelmomento,dovuti al caso... mento è già sposato e fuori Certo che quando uno ti dice: casa, credo aiuti molto. "perché non tu?", è chiaro che quel qualcuno in te intravvede già una possibilità, una disponibilità ad ascoltare... Il problema dell'affido è questa insicurezza, questa spada di Damocle che il figlio non è tuo. Sembra difficile da superare ... Grazia. Credo che la prima condizione è che ci sia una grande intesa dei coniugi. Che non vuol dire andar sempre d'accordo, ma che significa un'insicurezza clte procura un'an11ust!~ ,n p,u Perché psicologicamente tutti noi tendiamo ad accaparrarci una persona. Così come il marito è il nostro o la moglie è la nostra, e anche se lo rispettiamo così com'è, se ci diciamo che bisogna accettarsi così U FESTA etnie, cittadinanza, solidarietà Venerdì Il Farli, via Dragoni F. Conversano, L. Michelini e l'On. N. Masini. come si è, la tentazione di cambiare l'altro c'è sempre, nelle baruffe o nel cammino c'è sempre questo desiderio e più gli vuoi bene e più vorresti che fosse secondo un tuo ideale. E anche nella compagnia di questa che è una non-adozione, di questo passaggio, diventa subito un patrimonio tuo. E adesso vivo con i miei figli la stessa tentazione di tutte le altre madri che l'hanno partorito. Uno potrà dire cosa ne sai che non ne hai mai fatti, io posso dire cosa ne sai tu che li hai avuti per caso e non li hai desiderati come li ho desiderati io, è una palla che possiamo rimbalzarci. Fatto sta che anch'io, che me la sono trovata che aveva già 14anni, dopo sei mesi facevo dei conti su di lei nel mio progetto come di un'appartenenza totale. Allora io dico: nell'affido il sentire questa spada di Damocle ti procuraqualcheangustia inpiù, e allora se la famigliaè protetta psicologicamente da altre persone, è importante... E' un po' come il figlio unico, che veramente credo procuri un grosso panico se cominci a dire "oddio, si ammala, oddio ha una malattia seria...". Perché tu sei tutta su di lui, se invececi sono altri figli, c'è il nonno, questi problemi possono essere affrontatimeglio. Dà una serenità diversa, e non un'angustia totale. Alcuni infatti dicono "no, no, perché poi se me lo riprendono?". Quindi un senso di impotenza... Allora avere fatto altre esperienze, altri cammini è impot1ante... Che rapporti si creano fra figli "che già ci sono", specialmente se già grandicelli, e i nuovi arrivati? Grazia. lo rispondo in base alla mia esperienza. Ora se si va a mettere sulla bilancia non so chi ci abbia perso e chi guadagnato,ma fortunatamentesia loro che gli altri hanno innescato il sistema migliore. Da parte loro (si parla delle due sorelle, adottate una da Grazia e una da Lella. N.d.r.) c'è stata una grande volontà di farsi largo inquesta famiglia, anche perché, al di là dell'età, avevano la senzazione che questa fosseun'ultima spiaggia:dopo gli istituti, il tentativo fallito con le zie, eccetera, capivano - ore 19.00: Filmato a cura della campagna dei 500 anni ore 20.30 : (acuradel Centro di Documentazione Internazionale) 14921992 - CINQUECENTO ANNI DOPO LA SCOPERTA DELL' AMERICA:sarà presente un padre salvadoregno della Compagnia di Gesù ore 22.00 : Danzando musicalmente serata con "PAOLA DELLA ROLE E I FUORI MODA" ore 20.30: (a cura di UNA CITTA') DA '·L'OMBRA DI MORO'" Al GIORNI NOSTRI domande in libertà ad ADRIANO SOFRI ore 22.00: Serata Blues con i "JAMES THOMPSON TRIO" Venerdì 18 CARTOLERIA ore 22.00 : "BLUES-NIGHT" con i "Blues Mobile" D.J. Pappa Cekka e Master Guy Sabato 12 ore 20.30 : (a cura di G.R.T.A.) "PER UN CONSUMO ETICO"con Franco Gesualdi autore di:"Lettera ad un consumatore del Nord" ore 21.00 : NOTTE DELLE POSSE Con:"ASSAL TI FRONTALI"; "AK47"; "NUOVI BRIGANTI" in concerto. D.J Pappa Cekka e Master Guy Domenica 13 ore 16.30 : Pomeriggio hard con "Wild Wood", "Cruel lies" e "Brain gate" in concerto ore 19.00 : Filmato - "Storia di 8 donne immigrate'' ore 20.30 : (a cura del Coord. donne del P.D.S.) Presentazione del libro: "OLTREMARE: IL VIAGGIO DI 8 DONNE IMMIGRATE". Saranno presenti gli autori: N. Griffagnini, Lunedì 14 ore 19.00: Film- "KORCZAC" regista Andrei Wajda - Polonia. Anteprima nazionale ore 20.30: (a cura di UNA CITTA") ANDREA CANEVARO a proposito di "Korczac", "QUEL GIORNO I BAMBINI MARCIARONO FIERI'' ore22.00: ROCK'N'ROLLDANCE PARTY. Festa di Rock"n'roll con dischi e musica dal vivo Martedì 15 ore 20,30 : (a cura del!' Associazione per la Pace). "FUORI DALL'OCCIDENTE"'. Incontro con ALBERTO ASOR ROSA ore 22.00 : Notte calda con FLAMENCO. Spettacolo con DIANA GONZALES Mercoledì 16 ore 20.30 : (a cura di Unione Comunale P.D.S.). "LA STORIA E LA GUERRA NELLA EX-JUGOSLAVIA" con MICHELE GAMBINO ore 22.00: ACID-JAZZ NIGHT Con: Dr. EMMENTHAL AND REAL GROOVY. D.J: GROOVIS (Guy-Cekka) Giovedì 17 ore 20.30 : (a cura del!' ACL!) "ORIENTE ED OCCIDENTE"' Rapporto tra Islam e Cristianesimo. Sarà presente Leonardo Cesaretti (Cons.Naz. ACL!) ore 22.00: "NOTTE D'AFRICA"' Magie di musiche e balli africani Sabato 19 ore 20.30 : (a cura di ECOPOLIS) "DOPO RIO ALLA RICERCA DEL FUTURO"'. Dibattito con Greenpeace ore 22.00: Trattenete le risate. Mario Sucich presenta: "MOLL Y IN CONCERTO'' Domenica 20 ore 16.00 : La CAD promuove giochi di tutti i colori. Con MARIOLINA COPPOLA ore 20.30 : (a cura di Sinistra Giovanile). "SONS OF SAHARAur· Incontro con il Fronte Polisario ore 20;30: Le antiche arti per la salute e la difesa. Dimostrazioni di Kung-fu e thai-chi del maestro Dante Basi li ore 22.00: Serata in musica con "EL Y NERI" ROMA Tel. 402346 Viale Roma, 8-1 OForlì che era importante trovare finalmente un posto dove stare. E da parte dei ragazzi di qua, perché han fatto di tutto per collaborare a superare le loro insicurezze, più dovute al fatto di arrivare da lontano in una situazione già consolidata, che a veri problemi. Questo il primo anno. Poi nel secondo, sentendosi già più liberi, loro han cominciato a tirar fuori le unghiette e gli altri anche, ma ormai c'era stata una conoscenza inpositivo...Ecosì sono venuti fuori anche i rispettivi caratteri. E a Lorella, per esempio, siccome ha un carattere molto dolce, mentre gli altri due sono due comandanti, le ho dovuto dare quasi lezioni di ribellione ... "perché fai sempre i giochi che vogliono loro?", "Lorella ribellati". Alla fine i meccanismi buoni hanno avuto il sopravvento. Ma non avete mai pensato facendo questa scelta, "aggiungere un posto a tavola", di togliere qualcosa ai vostri figli? Grazia. No, assolutamente. Tutta salute! • ne arriva un'altra, addio computer Lella. No. Qualcuno può dire che "lagna" quando ci sono bisticci, perché problemi ce ne sono stati, ma come in qualsiasi famiglia numerosa. Per esempio quando un figlio sta creando problemi è chiaro che l'altro deve subire la situazione... Grazia. lo non solo sono convintadi nonavergli toltoniente, ma di avergli dato qualcosa. Perché li vedo venir su, sia pure con tutti i difetti e le difficoltà, mamolto attenti a quello che succede loro intorno. Vedere le necessità, le risorse, li vedo con un antennina in più e credo che sia perché hanno respirato questa situazione di apertura verso l'esterno. Per loro è un fatto naturale che si possadividere la tavola...Certo han fatto anche dei piccoli sacrifici... ricorderò sempre che quando furono messi a parte dell'arrivo della Monica risposero tutti con entusiasmo, ma erano piccolini e quando si è piccoli chi è che non vuole un fratellino, ma a 14anni non lo vuole più nessuno. Ricordo, la voglio dire perché è bella, che quando si è presentato il secondo caso di affido, ed erano già tutti grandicelli, Stefano commentò: "ne arriva un'altra, addio computer". E aveva visto giusto perché il computer non è più arrivato. Poi passò anche la moda, a sedici anni non lo desiderava neanche più, ma non chiese più nulla: era stata una piccola rinuncia che andava fatta. delle volte ci capita di sclterzare sull'eredità E per me non è negativa, diventa cultura che credo gli dia un volo sulla vita un po' più alto. Gli dà anche qualche difficoltà, perché andando nel mondo di fuori, hanno avuto qualche impaccio nel mondo del divertimento, le vasche, "cosa facciamo stasera", eccetera. Secondo me non han perso nulla, ed ora che son diventati più grandi se ne rendono conto anche loro di non aver perso niente... Ma poi se dovessimo anche mettere nel conto che perdano qualcosa i tuoi? E allora? Metti sulla bilancia quello che acquistano questi altri... L'affido oltre a tutto è un fatto di giustizia sociale. Tu hai una famiglia, e non è importante che sia perfetta, che sia istruita, se sì tanto meglio, ma il primo fatto è che c'è, mentre di là no. E la giustizia sociale non ha mai fatto del male a nessuno, con la giustizia non togli nientea nessuno... E anche quando erano più piccoli, nei momenti difficili, quelli del litigio, non è mai venuta fuori la frase "se fossimo stati in meno!". Lella. E' vero. Certo un figlio dentro di sé, a volte, può anche pensarlo. Delle volte ci capita di scherzare sull'eredità, e non è neancheda scherzarci perché le cose possono anche essere serie, ma si affronteranno quando sarà il momento. Io ricordo che c'era una signora che regalò al primo nipote nato il lettino, al secondo nato il i/ano CRLZRrud Tutta la scelki chevuoi Vialedell'Appennino1, 63 - Forlì Viale Bolognesi, 5 - 47100 FORLI' - Tel. e Fax. (0543) 28289 FORNITURECOMPLETEPERUFFICIO CANCELLERIVAARIA· FORNITURETECNICHE - ARCHIVIAZIONE STAMPAT-IARTICOLIDAREGALO SCRITTURA - SCHEDARI - SCHEDE - REGISTRI

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