Una città - anno II - n. 15 - settembre 1992

Due giovani della Bosnia Erzegovina, in Italia da due mesi, raccontano la catastrofe di un paese dove, fino a poclti mesi fa, vivevano fianco a fianco serbi, croati, musulmani. Lei. E' difficile raccontare la nostra storia; la nostra storia non è solo la nostra storia: fa parte del nostro paese, della vita dei nostri amici, dei nostri genitori. Solo nella mia famiglia ci sono quindici matrimoni misti: è una cosa difficile da capire. E' la stessa cosa ovunque nella Bosnia Erzegovina. Questo è sempre stato un paese veramente speciale. Per gli stranieri è difficile capire come nella Bosnia Erzegovina vivano insieme serbi, croati, musulmani. I cittadini della Slovenia sono sloveni, quelli della Croazia sono croati, quelli della Macedonia sono macedoni. Nella Bosnia Erzegovina invece vivono serbi, croati e musulmani. Per fare un esempio, io penso che "musulmani" sia una definizione sbagliata: è il nome di unareligione,nondi una nazionalità. Mia cugina ha la madre croata, il padre serbo e suo marito è musulmano. Cosa è il suo bambino? E' un cittadino della Bosnia Erzegovina e potrà scegliere la re1 igione che vuole. Da quanto tempo siete venuti via? Lui. Da due mesi, ma le nostre famiglie sono rimaste in Bosnia e non abbiamo notizie da loro. Come vi spiegate una guerra così sanguinosa? Perché tutto questo odio? Lei. Secondo me tutto questo odio è stato spinto da piccoli gruppi di politici, almeno ali' inizio. c'era odio un anno fa, ma nel cervello della gente Spingevano sulle rivalità, ma questo non aveva niente a che fare con le nazionalità. Ci sono interessi molto più profondi. Quindi questo odio non c'era nella popolazione? Lei. No, questo posso affermarlo, non esisteva. La mia famiglia ha quindici matrimoni misti. Tutta la Bosnia Erzegovina è mjsta. Mio babbo è musulmano, mia mamma viene da un matrimonio misto fra un croato ed una musulmana. Quindi tu sei stata allevata secondo la religione musulmana? Lei. No, sono solo andata alle normali scuole statali. Io sono bosniaca, sono cittadina della Bosnia Erzegovina. Lui. Questa è una cosa strana, una cosa che una certa propaganda in questi anni sta usando: che i musulmani vorrebbero fare della Bosnia uno stato islamico integralista. Questa è stupidità, perché i musulmani come nazione sono nati nel 1962, ma esisteva già da 300400.anni. Dal 1430-40 al 1878 la Bosnia fu parte dell'Impero Ottomano, che andava dalla Bosnia fino ali' India, Afganjstan, Siria, Libia. Durante tutto questo tempo tutti gli abitanti di questo paese si chiamavano bosniaci. Nel 1878 sono arrivati gli austriaci ed è diventata parte dell'Impero AustroUngarico e tutti erano bosniaci, ma c'erano tre diverse religioni: c'erano ortodossi, cattolici e musulmani. Quando è nata la Jugoslavia, nel 1918, dopo la prima guerra mondiale, serbi, croati e sloveni erano le sole tre etnie, le sole tre nazionalità riconosciute. Allora i macedoni non esistevano: erano serbi; anche musulmani o bosniaci non potevano esistere più: dovevano dire se erano serbi o croati. Avevano solo la possibilità di praticare la religione. Anche la Bosnia come paese autonomo non esisteva più: semplicemente era stata spartita con le forbici fra Serbia e Croazia. Serbi ortodossi o serbi musulmani, o croati cattolici o croati musulmani, queste erano le uniche possibilità. Con la Seconda Guerra Mondiale c'era molto odio fra ustascia croati fascisti e cetnici serbi fascisti. E poi c'erano i partigiani ed erano serbi, croati, musulmani, macedoni: tutti quelli che non volevano fare una guerra per la propria etnia, ma una guerra contro i nazisti. Allora, dopo laSeconda Guerra Mondiale, Tito ha fatto tutto quello che poteva per distruggere questi nazionalismi. Adesso tutti dicono che era una dittatura terribile, che lui era un dittatore più grande di Stalin, più grande di Hitler. lo penso invece che lui andasse bene per queste cose, perché provava a costruire questa che adesso chiamano una nazione artificiale. Lui provava a fare questo, ma forse ha fatto uno sbaglio che adesso si vede. Tutti gli ufficiali erano jugoslavi, ma adesso sono tutti serbi: la Serbia era nel cuore, la Jugoslavia nella tasca dove arrivavano i soldi. Stessa cosa era anche per la diplomazia, per i giornalisti. Ma tutto questo odio era dimenticato, solo gli anziani ricordavano questi conflitti fra le etnie. Secondo me nessuno voleva ricominciare con questi conflitti, con questo odio. Ma tre o quattro anni fa la stampa di Belgrado ha iniziato una campagna contro la Croazia, contro i croati, dicendo che tutti i croati sono ustascia e hanno ucciso un milione, due milioni, dieci, cento milioni di serbi. Hanno massacrato, massacrato, massacrato·. Strage, strage, strage. Quando si apriva un giornale, se c'era stato un diverbio fra due ragazzi, un serbo e un croato, che avevano bevuto un po' e avevano fatto a botte potevi leggere: questo piccolo croato aveva il nonno che era un grande ustascia e ha ucciso molto e molto, lui ha lo stesso odio del nonno... E' iniziata così: c'era odio un anno fa, ma odio nel cervello della gente. questo è • • razzismo, m, sembra come il Sud Africa Non pensavo che potesse trasformarsi in fatti: quando è iniziata è iniziata con molto, molto sangue, troppo sangue. Sarajevo è stata l'unica città in Jugoslavia, nell'aprile di quest'anno, dove la gente è uscita per le strade contro la guerra, per la pace, per continuare a vivere come dieci anni fa, in pace fra le etnie, e tutti erano fuori: serbi croati e musulmani. Ma i serbi del S.D.S. (Partito Democratico dei Serbi) hanno iniziato a sparare. Quindi in Bosnia hanno iniziato i serbi? lui. Sì. Non posso dire, perché non è vero, che i serbi siano cattivi perché sono serbi. Molti dei miei amici sono serbi. lo conoscevo tanta gente, tanti giovani come me e non sapevo mai se qualcuno era croato o musulmano, perché le nostre storie, le nostre conversazioni non erano mai rivolte a problemi di etnia o religione. E per gli anziani era così? Loro come vivono questa situazione? lui. Gli anziani come mio padre, che ha 80 anni, hanno paura, molta paura e non possono fare niente. Perché adesso nessuno può parlare, nessuno può scrivere qualcosa per i giornali, perché tutti i giornali sono censurati. Per finire il discorso dei musulmani della Bosnia che sarebbero integralisti: dei mussulmani, o meglio dire bosniaci perché musulmani è una religione, solo il 10-20% potrebbe dire le preghiere, perché nessuno sa la lingua, nessuno sa l'arabo. Io so poche parole che si usano nel dialetto. Io sono nato in una famiglia comunista e mio babbo mi ha dato la mia, o la sua, educazione per diventare forse un comunista, ma niente a che fare con la religione. Anche il padre di lei. Tuo padre è comunista? Lei. Sì, era comunista. Anche adesso lui è comunista, ma non esiste più il partito comunista. Anche Tudjman era un comunista, Milosevich era un comunista. Tutti gli uomini al potere erano comunisti, iscritti come comunisti. Milosevich è ancora adesso un comunista e molta gente che è veramente comunista nel cuore non può accettare che lui sia comunista, lui è un dittatore. lui. Se quello che sta succedendo adesso in Serbia, se questo è comunismo ... Questo non ha niente a che fare col comunismo, questo è razzismo. Mi pare più come il Sud Africa. Voi dite di essere cittadini della Bosnia Erzegovina. Per voi il fatto che si sia dissolta la Jugoslavia non ha comportato nessun disorientamento? Lei. Sì, noi siamo jugoslavi. Quando siamo fuori della Jugoslavia siamo jugoslavi, quando siamo in Jugoslavia siamo cittadini della Bosnia Erzegovina. A scuola ognuno aveva il suo nomee cognome e nessuno chiedeva se eri serbo, croato o musulmano. Lui. Se oggi vado a Spalato in albergo devo pagare il prezzo come un tedesco, perché sono straniero. lo che sono stato a Spalato I 0.000 volte! Cosa significa sentirsi stranieri a Spalato o fra gli amici della vostra città? Lei. Dipende dalle persone; tutti siamo un po' cambiati, ma i nostri amici sono quasi gli stessi. Ma persone che hanno sofferto molto, che sono rimaste senza casa, che hanno visto cose terribili, che hanno la famjg)ia nei campi di concentramento ... non ci si può aspettare più che siano le stesse. Voi conoscete gente che adesso sta combattendo? Lei. Sì, anche parte della mia famiglia. ltanno visto cose terribili, non saranno più gli stessi Com'è avvenuto? Come mai così facilmente tutto ha preso fuoco? lui. Suo zio, un uomo di cinquant'anni circa, già verso la pensione, un piccolo uomo che passa il suo pomeriggio a casa, va fuori per bere qualcosa con gli amici, tutto casa, lavoro, casa, lavoro. Niente a che fare col grande business, coi grandi affari: un uomo normale. Ma guarda la TV, vede quello che succede e dopo due o tre giorni sente che sparano a Gorazde, Bijeljina, in altri paesi e si avvicinano a Sarajevo. Iniziano a sparare contro la città vecchia, poi, dopo due giorni, nel suo quartiere. Cosa puoi fare? Andare nella cantina. E lo ha fatto, per due o tre giorni. Ma continuano a sparare. L'unica possibilità per difendersi è andare dall'esercito bosniaco e prendere le armi. Lei. Tenete conto che lui è una persona veramente libera, molto libera. E suo genero è serbo, la moglie di suo figlio ha la mamma croata e il babbo serbo. E questa famiglia si è disgregata con la guerra? Lei. No. La storia di questa famiglia è esemplare. Il fratello di suo genero è un estremista serbo. Ma suo genero è andato a rifugiarsi da mio zio e vivono assieme. Non ha seguito suo fratello per andare a bombardare Sarajevo e altre città della Bosnia Erzegovina. E secondo voi quale sarà l'esito di tutto questo? lei. Dipende dal mondo, secondo me. Quindi sono giuste le sanzioni o un eventuale intervento armato da parte dell'ONU o della NATO? lei. Purtroppo credo che sia l'unica soluzione, anche se adesso è molto, molto tardi. Tullo questo sembra una cosa molto grottesca. Quando, prima che iniziassero i combattimenti, la Bosnia diceva cosa sarebbe successo e che un intervento era necessario il mondo diceva che era troppo presto, adesso che tutte queste cose terribili sono successe si dice che è troppo pericoloso, che è peggio del Vietnam. Ma cosa significa? E' grottesco pensare di lasciare il paese così. Ma si rischia veramente di scatenare unnuovo Vietnam, una guerra su tre fronti ... Lei. E' vero, però all'inizio quando la gente voleva proteggere il paese si diceva che era troppo presto. E adesso? Ci sono molti interessi e si capisce che nessuno vuole morire per un altro paese, questa è una cosa normale. All'inizio i serbi hanno creduto di poter occupare e tenere la Bosnia Erzegovina: hanno eserciti, organizzazione, tutto. E dopo che questa posizione è un po' cambiata, che molti bosniaci hanno preso le armi, hanno fatto un accordo con i croati per la spartizione della Bosnia. è triste avere il passaporto di un paese clte non esiste più La cosa veramente pazzesca è che ci sono due contratti: tra serbi e croati e poi un'alleanza tra musulmani e croati contro il nemjco comune serbo. La gente normale, la gente come noi è piena di queste cose. Noi vogliamo vivere. E' molto duro non poter fare niente, è triste quando hai il passaporto di un paese che non esiste più, il passaporto di un paese dove c'è la guerra. lui. Per Tudjman e Milosevich potrebbe essere molto facile finire questa guerra: accordarsi per dividere la Bosnia Erzegovina fra croati e serbi. E non è detto che i musulmani siano d'accordo su questo ... Lui. I mussulmani sono la maggioranza ed erano gli unici all'inizio contro la guerra alla Croazia, contro la guerra alla Slovenia ... Lei. Loro non hanno mai sostenuto di volere un paese integralista, loro hanno sempre voluto vivere insieme con serbi e croati. Certo i politici non vogliono questo, ma nella Bosnia ErLegovina tra serbi, croati e musulmani nessuno ha la maggioranza assoluta e poi, come ho già detto, sono già tante le famiglie miste. Si vuole dividere la Bosnia Erzegovina per dimostrare che serbi e croati non possono vivere insieme. lui. li tragico di questa guerra ;,ti'-!"' è questo odio, questa crudeltà. Non riesco a capire e me lo chiedo ogni giorno. Nell'esercito federale molti ufficiali erano serbi, ma tutti si sentivano jugoslavi, così almeno credevo io. Insultare un soldato con frasi tipo "stupido serbo" o "stupido croato", per un ufficiale significava perdere i gradi. Tutti "sentivano" la Jugoslavia, era un bel paese, dove esisteva la tolleranza fra tutte le etnie. Adesso i soldati federali, non i giovani, ma i riservisti, gente sui 40-45 anni che viene dal Montenegro e dalla Serbia, che sono arrivati nelle città hanno rubato tutto, bruciato le case. Ho visto molte case bruciate e non si brucia con un mortaio, ma con le molotov. Da sua cugina hanno rubato tutto, anche i rubinetti. Rispetto alle vostre famiglie che sono là, venire via è stato uno strappo completo? Lei. Dei miei parenti a Sarajevo non so niente. Con mio babbo invece ho parlato un mese fa, mi ha detto che sono vivi, ma sono rimasti senza case. Nella casa di mia zia sulla costa hanno rubato tutto. Nella casa di mia nonna prima hanno rubato tutto poi hanno bruciato, e questa casa era nel centro della sua città. Posso immaginare, se succede questo nel centro di una città con più di 100.000 abitanti, cosa succede nei piccoli paesi. Adesso mia zia e i miei cugini sono con i miei. Nel mio appartamento una stanza è distrutta per una· granata, ma ci si può vivere, · Sapete come è la situazione. dei profughi che sono qui vicino, a San Mauro? Lei. E' molto difficile. Loro non hanno quasi nessuna inUNIVERSITA' DEGLI STUDI DI BOLOGNA - SEDI DI FORLI' E DI CESENA Anno accademico 1992/93 AVVISO AGLI STUDENTI Nell'anno accademico 1992/93 l'Università di Bologna attiverà nelle sedi decentrate di Forlì e di Cesena i seguenti nuovi corsi: Sede di Forlì: Diploma Universitario in Ingegneria Aerospaziale e Diploma Universitario in Ingegneria Meccanica; Corso di Laurea di scienze Politiche: Indirizzo Amministrativo e Indirizzo Sociologico. formazione. La gente che vive nelle città è informata, ha contatti con altra gente. Questa gente invece viene dai piccoli paesi, vive della terra, hanno lasciato tutto, non hanno informazioni. Sono stati per due o tre giorni nella foresta per poter scappare. Hanno passato cose veramente terribili. Per noi è diverso. Possiamo rimanere qui, vivere in Australia, in Canada, speriamo di poter trovare una soluzione, ma che cosa può fare la nostra famiglia che è rimasta là? Avete nostalgia del tempo di Tito? Lei. Sì, io stavo veramente bene in quel periodo. avevo un sentimento come se fosse una cosa eterna Però sono stata fortunata, sono andata a scuola. Avevo un sentimento, come se quella fosse una cosa eterna. E adesso mi sembra strano. Che cosa è successo? Posso capire perché succedono certe cose, ma non voglio credere in questo. Quando non si uccide e quando la gente è nelle proprie case, nella propria città, si può parlare. Ma quando qualcuno perde il figlio, la figlia, la casa, questi sentimenti cambiano. Dopotutto, però, credo che la gente possa capire che l'unica soluzione è vivere insieme. E' l'unica possibilità per risolvere i problemi, vivere in pace. Però di fronte a tanti ragazzi mutilati, a tante famiglie distrutte, la gente diventa pazza. Quindi questo odio si è acceso irrimediabilmente? Lei. Credo di no. Penso che la gente sia abbastanza satura di odio. E' una cosa pazzesca pensare alla Bosnia Erzegovina divisa in tanti cantoni: un pezzettino per i serbi, un pezzettino per i croati, un pezzettino per i musulmani. E' come dividere le città, o il mio condominio, dove siamo insieme serbi, croati, musulmani, ebrei ... Ma credo che per ora sia l'unica soluzione per fermare la guerra e dopo si può dare alla gente la possibilità di coltivare il proprio sentimento nazionale, a livello culturale, non con il fucile. E come può un intervento esterno interrompere questo stato di cose con la forza? Lei. Qualcuno deve intervenire, almeno per distruggere le armi pesanti. Se il mondo non ha riconosciuto la Bosnia Erzegovina significa che le frontiere si possono cambiare. E allora cosa ha contato che la gente della Bosnia Erzegovina al referendum abbia votato per una Bosnia Erzegovina unica, indipendente, senza cantoni, dove vivere assieme serbi, croati, mussulmani e altre minoranze che sono, e si sentono, cittadini della Bosnia Erzegovina? I giornali italiani parlano di gruppi pacifisti ... Lei. C'è la gente che è andata nelle strade con i bambini per dire che non vuole la guerra, che vogliono vivere insieme, hanno rischiato, ma non è servito. E poi parlando con pacifisti serbi e croati anche loro, alla fine, sono malati della grande Serbia e della grande Croazia. Allora? ■ Nella foto: bambini bosniaci in una colonia di Bellariq Sede di Cesena: Diplomi Universitari in Ingegneria Elettronica, Ingegneria Informatica, Ingegneria delle Telecomunicazioni; Corso di Laurea in scienze e Tecnologie Alimentari-Facoltà di Agraria(con modalità di iscrizione in corso di definizione). Le domande di ammissione ai Diplomi di Ingegneria devono essere presentate entro il 15 settembre p.v. alle Segreterie di Forlì, C.so Diaz, n. 45 (tel. 0543/450208), e di Cesena, Via Sacchi, n. 3 (tel. 0547/24646). Informazioni su termini e modalità di iscrizione agli altri corsi delle sedi di Forlì (Scienze Politiche, Economia e Commercio, Scuola per Interpreti e Traduttori) e di Cesena (Scienze dell'Informazione, Psicologia), sono disponibili presso le suddette Segreterie. L'eventuale attivazione del Diploma Universitario di Informatica Giuridica, previsto per la sede di Forlì, verrà comunicata tempestivamente a mezzo stampa e tramite avvisi affissi presso le Segreterie. B10110 eca Gino t:S1anco UNA CITTA' 3

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==