Una città - anno II - n. 15 - settembre 1992

Nella settimana dal 4 ali' I I ottobre a Forlì verrà ricordmo con varie 111a11ifes1azioni 1111 avvenimento che ha sicurc11ne111inefluito s11tanti forlivesi. specialmente giovani: la venuta a Forlì. cinq11a11'atnnifa, dei salesiani, i sacerdoti di don Bosco. Basti pensare che al San Luigi sono nate esperienze come quella scowistica (Forlì I, 1946). squadre sportive operami nel calcio e poi soprat111110 nella pallacanestro, il "Cineci reo/o del Callo·• nel campo del teatro dialettale e si sono formati tra gli altri due "personaggi·• come don Francesco Ricci e Roberto Ruj]ìl/i. Uscirà per l'occasione 1111 volume da cui abbiamo estratto alcune foto e alcuni brani 1945 Il campanile era sparito nel nulla. La chiesa di S. Biagio era crollata sotto una montagna di macerie fumanti. Corremmo urlando su di esse. Lì sotto c'erano sepoltechissà quante persone. Annaspai tra mattoni e legni arroventati. Sapevo che sotto quella montagna di macerie c'erano i miei genitori e mio fratello Tonino. Sudoree sangue si mescolarono con i calcinacci. Le unghie si spezzarono. Non provavo alcun dolore per quelle ferite ma gridavo chiedendo aiuto e il dolore lo sentivo dentro di me al pensiero delle vittime che giacevano lì sotto.... La tragedia si era compiuta seppellendo fedeli e famiglie intere di sfollati. Tutti si prodigarono nello scavare con la speranzadi salvare qualche vita umana. Intervennero pale meccaniche. Si scavòe unaflebile voceproveniva dasotto lemacerie e si salvò la vita della signora Antonietta Ghini. Sapevamo che Tonino, mio fratello,dovevaessere nella zona del campanile e si procedettealla sua ricerca. Passarono tre ore circa dal momento della tragedia ed il corpo del povero Tonino, sedici anni, fu rinvenuto schiacciato fra duegiacigli. Le sue braccia erano piegate verso l'alto a testimoniare che aveva cercato di sollevare quello che lo aveva seppellito. Non aveva neppure un graffio! Gli scavi si susseguirono freneticamente fino a tarda notte, poi vennero sospesi per le tenebre. Molti cadaveri erano già stati dissepolti dalle macerie. Quella porzione di notte che ancorarestava, maledellamente fredda, la passai con molta gente e don Marco, nei sollerranei dell'ex-ONB, in via dei Mille. Il caro sacerdote piangeva con me. Don Garbin non si dava pace e ritornò sulle macerie fumanti ancora alle prime luci del mallino. Mi precipitai anch'io e sentivo i lamenti di don Garbin: "La mia chiesa! Mio frate I lo don Desirello .. ! I miei fedeli ..'' e ogni tanto mi abbracciava per darmi conforto. Con la disperazione nel cuore, ripresero gli scavi. Erano stati estratti 16 cadaveri ma non ancora quelli dei miei genitori e dei due fratellini Maria Luisa e Giuliano Partiseti. ... Carmine Fiore I" maggio 1945 ... La via dei Mille è come un fiume in piena. I reduci provenivano per lo più dal centro della città ... il Don Bosco era la "cittadella" della Provvidenza e della Carità da prendered'assalto. Quando i reduci furono qualche centinaia cominciammo chiedere soccorso a tutte le branche dell' A.C.: uomini e donne e sopratutto i giovani e le ragazze,e ad essi si aggiunse in nobile e generosa cooperazione, tulla, si può dire, la popolazione. In prima fila tutti gli istituii femminili: Buon Pastore.Dorotee e Santarelli, nelle cui cucine, ininterrottamente, ardevano, o per dirla col Manzoni, " udavano' i•fuoc(Ì'a rer,are minestre e zuppe (questeottenute con quelle "polveri" che i soldati usavano in grande abbondanza). E in realtà tulli si sudava,dentro e fuori le cucine. I reduci erano in lunga fila, addossati ai muri del lato del Don Bosco, a sei, a otto, e più su ogni riga. Erano disciplinati ... Nel pomeriggio avanzalo cominciarono a mettersi nel cortiletto, poi nella palestra, poi di sopra. e nel salone e nelle altre sale,e dappertutto. Fin che si potè si diedero anche coperte: si polè far venire della paglia. A seranon c'era angolo che non fosse occupalo... Così passerannola notte... Il tempo è propizio: è assaicaldo, data la stagione e, poveretti, abituati chissà come nei ·•campi" di lavoro, qui, anchea cielo scoperto, si sentono a loro agio: non c'è la sferza; non c'è la minaccia: c'è la libertà, c'è la patria; c'è la speranza che sta per rifiorire ... Abbiamo avuto il tempo, appena appena,di dir messa,e di ingoiare un boccone purchessia, per non venir. meno al lavoro. Tulle le pratiche di pietà, saltate; quelle di regola; anche il breviario ... Abbiamo però predicato il "dar da mangiare", "vestire gli ignudi", "consolare gli afflitti" .... dal diario di don Peroruli Ragazzi vagabondavano un po' dovunque, ma specialmente nelle case popolari di porta faentina lungo il fiume. Nessuno poteva avvicinarli, dire loro una buona parolae,sopra1u11oa11iraarlibene, sollraendoli dal vagabondaggio e dalla rapina. Fare dell'apostolato -tipo Roma-, cioè a11enderlinelle piazze, lungo il fiume, alle partile, ecc. non era facile per tanti motivi psicologici, giurisdizionali, ecc. Bisognava dunque non cercarli, ma richiamarli, non far capire che noi avevamo bisogno di loro, mache essi avrebbero trovato in noi degli amici, degli alleati. Regalai loro un campo. Essi falciarono il frumento, raccolsero (meglio mangiarono) la frulla. scalzarono gli alberi, spianarono il terreno. Ne venne fuori un magnifico campo da giuoco. La festa di San Luigi una turbe di ragazzi e di giovanotti, dopo una processione con la statua del Santo. ne presepossesso. La fanfara debuttò per la prima volta. 250 ragazzi preferirono il campodell'ora1ori0San Luigi,alla strada. Ai più poveri si fornirono gli zoccolet1i. le magliette. i pantaloncini, ecc., il pane. un po' di minestra. La conquista era fatta... Gli •·scugnizzi continuarono ad affluire. sono sempre in aumento. E' un piacere. un vero godimento del cuore assistere alla scuola di catechismo di questi ragazzi. Il direllore parroco fa lezione ai più grandi, una sellanti na, assidui, attenti. gioiosi. avidi di sapere. Decisamente: questa è l'opera del le opere. Dieci classi di catechismo. salada biliardo, biliardino. ping pong, ginnastica, musica, fanfara, biblioteca, laboratorio. teatro. Tullo per questi ragazzi. 8-VII-1945. Da "Piccoli sp11ntia rlorao di do~etro Eh11'tn LE FOTO (dall'alto) -1943, gruppo parrocchiale con il vecchio parroco don Mordenti e il nuovo don Garbin -1950, "vendita militante" del settimanale "Il viuorioso". In cotta CO bianca Roberto Ruffilli. -1949. alti e bassidell'oratorio: al centro Francesco Ricci. -1946, ricompaiono a Forlì gli scout. -1949, il nuovo direllore del San Luigi, don Stefano Cozzi. ANNl50 ... Poi il basket. Una lunga storia cominciata nel 1949. Anno zero. E poi l'ascesa continua. i primi risultati. il prestigio, fino alla chiamata a disputare un incontro prima di una esibizione dei mitici Globetrottcrs al Palazzodel lo sport di Bologna, fino ad averegiocatori di serie A (Franco De Fanti) e allenatori di serie A (Renzo Paganelli) .... Datestoriche: la prima partita su terra battuta al San Luigi: la premiazione a Bologna in un torneo per mano del leggendario sindaco Dozza; il premio Coni. il premio Angelo Zoni, la convocazione preolimpica ( I960) di Franco De Fanti. La promozione in serie C, la sconfitta (alle origini) per I 00 a 5 a Pesarocontro la Scavolini di allora, quella di Riminucci; la partita di San Patito di Lugo in mezzo ai filari di viti col treno che si ferma per vedere un pezzo di partita; la cessione della "Fulgor" alla "Libertas'' per 400.000 lire. Il resto della storia è nella memoria di tutti i giocatori che hanno indossato la maglia della FuIgor e dei fedelissimi tifosi. Il secondo livello comprende gli sport praticati in maniera meno professionale: tennis (con l'istituALCUNEDAFE 7/10 ottobre 1942, giungono a Forlì don Mario Perego. che sarà direttore del S. Luigi e il coadiutore Luigi Gandi; poi don Pietro Garbin. che sarà il direltore e parroco di S. Biagio. e don Agostino Desirello. Gennaio 1943, giungono don Leo Coppo. musicista, italo-americano (svolgerà poi un grande ruolo nei rapporti con le autorità alleate). e Domenico Presciutti. coadiutore in oratorio. 1943-1944. un aereo tedesco o repubblichino distrugge l'antica Chiesadi sanBiagio con un siluro ad aria liquida: 19 morti. tra cui don Desirello. 1944-1945, i salesiani nei locali dell'ex-Gil di via dei Mille gestiscono l'ospedale "Don Bosco", per profughi malati e un centro di accoglienza per reduci; sonoospitati come parrocchia nella chiesa del Buon Pastore. 16 maggio 1946. al San Luigi rinascono ( erano staii soppressi dal fascismo nel 1928)gli "esploratori" sollo la guida dell'oratoriano Pino Mariani, poi prete dal 1957.oggi parroco ai Romiti. un oratori zione di una vera scuola durata poco), tenni, da tavolo, pallavolo, biliardo, calcio balilla, perfino l'hockey, sospesoper gli infortuni agli stinchi e ai denti. Terzo livello: marafone, buglione, pulci e shanghai. Educazione alla fede: a che punto della storia del San Luigi va inserito que,to nash? Direi che va bene ovunque. Era una vita unica la nostra. globale: casa, famiglia, scuola. vita religiosa, sport, tempo libero. Un amalgama perfc110. Messadomenicale in via dei Mille prima, a San Biagio poi. Orari ferrei. Prediche interminabili. Nella separazione tra ragazzi e ragazze, rinvio dei ritardatari (corse affannose lungo via Episcopo vecchio colla giacca sul braccio e le dita sul nodo della crava1ta). Catechismo e benedizione prima del cinema,preghieraebuonano1tc ogni giorno (con relativi tentativi di fuga). tridui, novene, mese di maggio, di giugno, missioni, Via Crucis predicata dai ragazzi nelle vie della parrocchia (lacrime di Roberto Ruffilli perché non sapeva la parie). stazioni della Via Crucis nelcortile, processioni (con fumose illuminazioni alla nafta) ... don Stefano Coz::.i I 9-gennaio-I950 Carissimo Obelisco n.I6. ...oggi che tu ti seidistaccato dalla tua cara città capirai che cosa voglia dire lasciare un ambiente nel quale si sono passati gli anni migliori: capirai ...e non mi prenderai più in giro. Come ti trovi a Roma? Probabilmentecome mi sono trovato io nel 1946:volti nuovi, vita nuova, cibo ca11ivo... e una grande voglia di piangere.... Notizie dell'oratorio? Niente di nuovo. Grande lavoro. grande mancanza di collaborazione e quindi vita buffa perciò bella. Bene gli aspiranti. Campanelli Renzo ancora in testa: Occhiolino insegue con tenacia e giocano 1u1tia pallacanestro e al tennis. O1timamen1eriuscito il "Concorso firme'' che consisteva nel raccogliere 57 firme con quella del Vescovo in prima fila. I O Eros- Il° Angelucci1110... è logico: Paganelli. Il giornale oratoriano "Din Don!" è già al suo secondo numero e riscontra le simpatie di tulli. E' satirico - umoristico - cafone. Presto ti darò notizie più de11aglia1e.... Caro Joe. sii sempre buono! Approfondisciti nella pietà e studiati di acquistareun modo di fare eminentemente "sacerdotale'· se no diventerai un prete sbarazzino come me e allora sarebbero guai. Sta attento alla superficialità e al modernismo dell'Urbe! Roma tradisce. Basta' perché... le mie prediche sono sempre corte.... da 111w lettera di don Cozzi a Francesco Ricci Ottobre 1947, J'lstitulo Orselli. accanto ad orfani di 4° e 5° elementare. ospita in convit10 studenti della scuola pubblica. Settembre 1949. nuovo dire1tore dell'oratorio è don Stefano Cozzi venticinquenne. 1949-1950. nascono I' Edelweiss (calcio) e la Fulgor (pallacanestro). 19/26 ottobre 1952, inaugurazione nuovo oratorio di San Luigi. 24 aprile 1953, consacrazione nuova chiesa San Biagio. 31 ottobre 1954, inaugurazione ls1i1u10Orselli Santucci. IO aprile 1955, l'oratoriano Francesco Ricci, consacrato sacerdote. celebra la prima messa solenne in San Biagio. 1967, è inaugurata la palestra (anANNl60 Lasciavo il "San Luigi" verso la fine di settembre di 22 anni fa. Quel giorno, ricordo, piansi per tutto il viaggio, da Forlì a Terni. Lasciavo in quell'oratorio la parte migliore di mc ,tcs,o: selle anni di fatiche, di gioie, di amici carissimi ... Eppure gli inizi furono difficili. Sostituire Don Stefano non era facile! Nonostante tutto, mi buttai con entusiasmo nel lavoro: gruppi formativi basket. recitals, festivals, gite in bici, campeggi in montagna (Pejo. Val D'Aosta. Dolomiti ...), campi scuola. Ma la realizzazione più sofferta e più significativa di quegli anni, furono il gruppo dei giovani e soprallUIIO quello degli adolescenti. Dico più ··sofferta··, perché questi due gruppi erano composti da ragazzi e ragazze. Le ragazze non erano mai entrate a San Luigi t ! I primi a meravigliarsene furono gli "Anziani" dell'oratorio (Plinio, Natale. Magua ...); ben presto la notizia arrivò alle orecchiedei superiori. cheintervennero con tanto di regolamenti. lo cercai di appellarmi al buonsenso, ali' esperienza acquisita di quell'ambiente particolare. Portai come prove dei fatti molto eloquenti; chiesi anche che mi si concedesse un permesso ''ad experimentum" del tutto vano. Allora. convinto della necessitàe dell'importanza di quel gruppo. mi appellai alla "libertà di coscienza", mi presi tulle le responsabilità e continuai fino alla fine dell'anno ... poi venne il trasferimento! Qualche anno dopo negli oratori salesiani veniva accettalo il principio dei gruppi misti. ...Questogruppo di adolescentiera composto da ragazzi e ragazze in gamba, vivacissimi, pieni di idee, esuberanti, che acce1tavano con entusiasmo le proposte che venivanopresentate.L · uhima in ordine di tempo fu quella di organizzare un doposcuola per i bambini del quartiere. che avevano qualche difficoltà a scuola. L'esperienza sconvolgentedi Don Milan i edella scuola di Barbiana ci aveva segnato. Volevamo in qualche modo continuare su quella strada... Purtroppo io ero già in procinto di fare le "valigie" ... i ragazzi continuarono da soli per diversi mesi. ma senza un valido appoggio, si arresero.... Sono passati più di 20 anni. Eppure ho davanti a me quelle avventure, quelle escursioni. quelle celebrazioni in montagna. sollo il sole infuocato durante le quali delle giovani vite si fusero con la mia per elevare al Padre comune il nostro canto di gioia. ...Ora mi trovo qui a Terni; sono parrocodellaComunità di S.Maria del Carmelo composta daduerni la famiglie; ho 6 I anni suonati: d·estatevadosempre in montagna e ringrazio di 1u110il Signore e Don Bosco. don Antonio Pause/li golo via Episcopo Vecchio e via Maioli). 1964-1971, è direttore dell'oratorio don Antonio Pauselli. che tenta nuove esperienze di apertura sociale e accoglie le ragazze in oratorio (ma è poi trasferito). 16 aprile 1988, il San Luigi celebra in Camera di Commercio il suo ottantesimo di fondazione, presentando il libro di Franco Zaghini. "Liberi per la fede e per l'amore". E' presentel'oratoriano Roberto Ruffilli. autore della prefazione. divenuto consigliere costituzionalista del Presidentedel Consiglio Dc Mita. Pocheoredopo Ruffilli saràucciso nella sua casa di e.so Diaz da un commando terrorista delle Brigate Rosse. Il volume "Un dì lontano. Cinquant'anni di vita salesiana a Forlì" ,a cura di Giovanni rassani, prefaiione del card. A. Silvestrini, Ed. Filogral, sarà presentato alla cittadinania fa sera di martedì 6 ottobre da vari testimoni e dal pro I. Francesco 1raniello, dell'Università di 1orino.

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