Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

lato,possiamodefinireneocorporativo. Il prezzo al proprio interno lo stapagandosinda ora —come, del resto, lo stapagando la Cgil — ma nonha certo ottenuto in cambioquel consolidamentodel nuovosistemadi relazioni industriali, come invece avrebbe voluto. In 1uog9 di unaccordo, di un «patto» si è trovata un decretoche può aprire una stradapericolosaper ogni sindacatoe chedeve risultare tanto più indigestoad una confederazionecome la Cisl, o almeno a molti dei suoi militanti, che dell'autonomia delle parti aveva fatto la propria bandiera. Probabilmente, la Cisl è caduta nella trappola perché aveva bisognodi essere interlocutrice del governo e, perciò, nonpoteva tirarsi indietro tanto facilmente, una volta sedutasi al tavolo delle trattative. Probabilmente, ha dimenticato che non si può facilmentegiungere ad unassetto stabile di «scambio politico» se dal gioco è escluso, ed escluso a priori, il più forte partito dei lavoratori e resta fuori il maggior sindacato italiano. Ma, se è così, allora la Cisl esce indebolita nonsolo di fronte a compatti e forti gruppi di operai e di propri militanti, ma anche di fronte allostessogoverno. Nellamisura in cui i sindacati sono parte essenziale della sinistra, esecondome lo sono, gli errori, le contraddizioni e la contrapposizionedelle politiche dei sindacati sonoun problema di tutta la sinistra. E il passo indietro che è statocompiuto in tema di unità sindacaleè unasconfittaper tutta la sinistra. Non credo, siabenchiaro, che si tornerà a contrapposizioni rigide comequelle degli anni '50: allora non ci si divideva per un accordo ma per grandi scelte ideali. Penso, anzi, che forme nuove di unità potranno riformarsi, perché gli interessi a restare uniti sono, per tutte le organizzazioni, più forti di quelli chepossonospingere a ulteriori divisioni. Ma è inutile negareche la situazione è peggiorata e, per riprendere le metaforemilitari, le truppe della sinistrasono più scompaginate di prima e le loro manovre più contraddittorie e, talvolta, più indecifrabili di prima. Insomma,almeno di una parte del campo di battaglia si vede quello chesi vedeva prima, «cioè niente». • Biblioteca Gino Bianco

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