Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

lungo i l «sentiero della Notte» che l'Occidente sta percorrendo da Parmenide in poi. Ma la filosofia di Gentile era la più «rigorosa» (78). Ora, numerose «tesi» gentiliane si ritrovano in Severino, già ne hoaccennato: in linea generale la convinzione che esista un ProblemaUnico sempreaggredito e mai risolto nella storia del pensiero e, anzi, nella storia tout-court; convinzione che le distinte istituzioni storiche o «forme dello spirito» nonsono altro chemodalità «fenomeniche» (cioè fallaci) di una realtà più profonda, e che questa realtà piùprofonda può essere colta solamente per via intellettuale, e che — riuscendovi — si diventa «immortali», si raggiunge la «Gioia» (79). Ma, oltre le «tesi» filosofiche — medium letterario per il foro di un certo pubblico colto — nel gentilianesimo di Severinosuggeriscodi cercareunmessaggioun po' piùsostanziale. ComeGentile e la sua folta schiera di discepoli (la prima compatta ed estesa lobby accademica italiana) significavano negli anni '20-'30, col medium di levigate discussioni sull'atto in atto, l'escludersi dell'università italiana dalla cultura viva — e sotterranea — in un regime vuoto di libertà e pieno di chiassosa ufficialità, cosi la recente fortuna dellametafisica e dei suoi annessi può significareuna attuale crisi dell'università. Un'università che ha fatto, dopo l'entropiadegli anni '70, la suaserrata istituzionale al ricambio delle giovani generazioni, un'università che — nelle facoltà umanistiche — è diventata la corporazione dei produttori e dei consumatori di una merceeclettica ed estetizzante. E dico anche dei consumatori, perché certo il prodotto non arriva «fuori», al pubblico di massa, il quale, semmai,pensache cultura e raffinata civiltà stiano nel computer factotum e nella vernice americana data alle vecchie discipline di Economia e Commercio. Corporazione al di fuori di controlli di mercato, perché finanziata ope legis. Corporazione che, come tutti i sistemi chiusi, deve cercareprestigio ai suoi stessi occhi convincendosi diesseredepositaria di una perennisphilosophia, custode dei segreti dell'Essere (anche perché quelli della societàsonomeno belli alla dizione e più difficili a capirsi). 78. Severino, G l i abitatori, cit, 126. 79. Cfr. Gentile, Sistema di logica, cit, v. I L 209; Genesi e struttura, cit, 7, 165, 171; Severino, Tèchne, cit, 65. . Bi b l i oteca Gino Bianco

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