Pietro Silva - L'Italia e la guerra del 1866

-6In questo frattempo La Marmora, al quale l'improvviso voltafaccia del Bismarck nell'agosto aveva fatto una penosissima e sfavorevolissima impressione, aveva rinunciato all'idea di stringere accordi con la Prussia, tanto più che il voltafaccia dell'agosto veniva dopo altri episodi dai quali non era certo apparsa simpatia della Prussia verso l'Italia: nell'inverno 1863-1864 i Principi reali di Prussia, dopo aver rifiutato di fermarsi a Milano nonostante i ripetuti inviti, erano andati a Verona a farsi festeggiare dalle autorità austriache; nel 1864 i tentativi italiani p~r stringere un trattato commerciale con la Prussia erano stati interrotti per la mala voglia del governo di Berlino. Il La Marmora aveva invece rivolto l'animo verso il progetto di ottenere la Venezia direttamente per mezzo di trattativ~ col governo austriaco, e all'uopo nell'ottobre del 1865, aveva segretamente inviato a Vienna il conte Malaguzzi-Valeri, con una missione che servì soltanto a dimostrare il fermo proposito del govprno austriaco di non voler cedere la Venezia, se non dopo aver dimostrato con le armi che l'avrebbe potuta conservare. . Era in queste disposizioni il La .Marmora, quando cominciarono i nuovi approcci del Bismarck, che furono da lui accolti molto freddamente. La sua diffidenza ormai svegliata non gli permetteva di interprptare troppo favorevolmente i tentativi per riprendere quel trattato di commercio che l'anno prima era caduto, proprio in seguito alle opposizioni prussiane, e di darp un significato ottimista alle parole dette dal Bismarck nel colloquio col Nigra a Parigi. Alla fine del 1865 le circostanze non ponevano dunque in una condizione molto favorevole i capi del governo italiano e del govèrno prussiano. La Marmora sentiva ormai sveglia la diffidenza contro il ministro prussiano che con tanta disinvoltura involgeva la propria politica in manovre ambigue e in contraddizioni sconcertanti; non comprendeva il La Marmara che a tale lavorio il Bismarck era costretto dalla sua strana posizione di lavorare a prepararè una guerra non voluta nè dal suo Re, nè dagli altri principali personaggi dello Stato; il La Marmora voleva lavorar~ chiar11mente, per~ Biblioteca G•no Bia!1co

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==