Pietro Silva - L'Italia e la guerra del 1866

- 35 -- bero voluto arrendersi alla dura condizione. Mll non piegarsi era impossibile, cosi il 12 agosto l'Italia doveva firmare l'armistizio di Cormons che preludeva alla pace di Vienna del 3 ottobre, con la quale l'Italia faceva la dolorosa rinunzia alle terre del Trentino e d'oltre Isonzo, e si rassegnava ad aver!"lverso oriente quella linea 'di confine che doveva costituire per essa una minaccia continua. Tristi furono quindi le vicende della prima grande prova alla quale si era cimentata la nuova Italia : disinganni, umiliazioni, dolori, e S!"luna nuova regione italiana veniva alla fine della guerra ricongiunta alla patria, la sua liberazione non era legata ad alcun ricordo di clamorosa vittoria, e il nuovo confine rappresentava un pericolo, e altre terre che si sarebbero potute allora libe-- rare, rimanevano al di là di quel confine, irredente. Le cause che condussero a questi risultati non lieti si possono riassumer!"l in poche parole : si ebbero. da parte nostra incertezze, tentennamenti, mancanza di unità di vedute, tendenza a fare le cose per metà, a non prendere a tempo una direttiva decisa. Cose, queste, nocive sempre alla politica di uno Stato, ma esiziali sopra tutto quando gli avvenimenti precipitano e la storia preme col suo passo fatale. L'alleanza che aveva unito l'Italia e la Prussia, e che avrebbe dovuto :essere cagione di forza, era stata invece cagione di diffidenza e di sospetto; per fatalità di circostanze, alle nuali, bisogna riconoscerlo, nè dalla parte dell'Italia, nè dalla parte della Prussia si era saputo o voluto reagire, allo scoppio della guerra i due governi alleati si gu·ardavano con mal celata avversione, e questa. durante la guerra, invece di diminuire o di sparire, andò sempre crescendo. Dopo Sadowa, il Bismarck giunse al punto di non informare più direttamente i suoi alleati delle sue intenzioni ~ delle sue mosse, e ci lasciò virtualmente isolati, durante il delicatissimo periodo delle trattative, che avrebbero dovuto essere condotte di comune accordo. La prima notizia della conclusione dell 'a-rmistizio tra (Prussia ed Austria ci giunse, non dal campo prussiano, ma da Parigi ! La dirçzione della politica italiana si era poi mostrata B rllote"c Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==