Pietro Silva - L'Italia e la guerra del 1866

- 34 - niola, si irritò, protestò e dichiarò chp egli non riceveva ordini, perchè aveva un comando indipendente. Per fortuna però finl con l'arrendersi alla necessità. I giorni della tregua d'armi durante i quali si dovevatJo discutere Jp condizioni dell'armistizio, furono tra i più angosciosi, e posero I 'Italia in pericolo gravissimo : il governo italiano voleva ricevere la Venezia direttamente, e non per il tramite di Napoleone, è voleva che l'armistizio fosse sulla base dell 'uti possidetis, cioè conservando il Trentino e le terre oltre Isonzo. L'arciduca Alberto seccamente dichiarò cho la condizione prima doveva essere lo sgombro immediato degli italiani dalle terre oltre l'Isonzo e dal Trentino, e a un certo momento voleva ottenerè anche lo sgombro del Friuli. Il contegno dell'arciduca Alberto era minaccioso, lasciava trasparire il desiderio di riprendere la guèrra interrotta a Custoza, e la minaccia appariva tanto più grave, in quanto verso l'Isonzo affluivano a grandi masse la truppe austriache che l'armistizio con la Prussia lasciava libere. Che fare? Il governo di Firenze e il Ro, fieramente irritati contro la Prussia, avrebbero voluto continuare la guerra anche soli. Ma sarebbe stata follia. Cialdini dall'Isonzo scriveva disperato che il suo esercito mancava di viveri e di scarpe, e parlava di probabile disastro. L'Imperatore Napoleone avrebbe abbandonato l'Italia al proprio destino, dato chè il governo italiano non voleva ascoltare i suoi consigli di venire all'armistizio. Intanto una decisione urgeva : il Comando austriaco pretendèva lo sgombro di tutte le terre non venete per la mattina del 1O agosto, e voleva una risposta entro il giorno 8. Di fronte alla situazione terribile, La Marmora, nella sua qualità di ministro al campo, dopo un colloquio col Re prende su di lui tutta la responsabilità di accottare le condizioni austriache. e il giorno 8 telegrafa a Medici, la mattina del 9 a Garibaldi, di eseguire la ritirata dal Trentino. Era l 'inovitabile. Ma pure in questi momenti supremi si fece sentire le conseguenze del fatale errore di non aver riunito in una sola mano la direzione dell'impr·:!,'l: scoppiarono nuovi dissidi tra Cialdini e La Marmara si ebbe anche un doloroso contrasto tra il La Marmora e i suoi colleghi del Governo di Firenze, che non avrebB blioteca Gino Bianco

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