Pietro Silva - L'Italia e la guerra del 1866

- 32 - Austria una tregua d'armi di cinque giorni a cominciare dal giorno 22. La notizia di questa tregua conclusa senza partecipazione degli italiani, giunse al campo italiano il 20 luglio. nell'infausto giorno in cui avveniva Lissa. Persano, che il telegramma del 14 luglio e gli ordini perentori del ministro della marina Depretis, avevano spinto a uscire dall'inazione di Ancona il 16 luglio, e ad attaccare il 18 ~ il 19 l'isola di Lissa, dominante l'Adriatico orientale, fu sorpreso la mattina d.el 20 dalla flotta austriaca, inferiore all'italiana, ma guidata da un uomo di grande animo, il Tegethoff. Mentre il Persano sconcertato si perdeva in vani ordini ed in manovre inutili, il Tegethoff avanzando a tutto vapore si gettò sulla flotta italiana la scompigliò e riusci a colare a fondo due delle navi migliori: Re d'Italia e Palestro. La battaglia fu brevissima : il Tegethoff pago del successo, si ritirò sotto la protezione dei forti dell'isola, avendo perduto soltanto 170 uomini, il Persano, che aveva perduto due navi e 700 uomini, ma che si trovava ancora in grande superiorità di forze contro l'avversario, non osò più attaccarlo e si ritirò ad Ancona. Così a Custoza si venne ad aggiungere Lissa, ancor più dolorosa e umiliante, perchè tutti in Italia avevano avuto sicura fiducia in una vittoria sul mare, tale da compensare la sconfitta per terra. E il nuovo disastro giungeva in un momento gravissimo : proprio quando l'Italia correva pericolo di trovarsi isolata, perchè il Bismarck ci stava giuocando di quei tiri che dimostrano il poco conto nel quale egli ci teneva, e la sua scarsa lealtà nelle relazioni con noi, nel che, del resto, il Bismarck appare degno ministro del suo sovrano, il quale, pur dopo la firma del trattato dell '8 aprile, candidamente negava la esistenza di impegni che legassero la Prussia all'Italia! Senza interpellare l'alleata, anzi mentre l'Usedom e il Bernhardi, dietro sue istruzioni, si profondevano in assicurazioni che la Prussia non avrebbe concluso l'armistizio e che le ostilità sarebbero state riprese, il Bismarck stava trattando attivamente l'armistizio con l'Austria. Il generale Govone mandato in fretta al campo prussiano per avere notizie dirette e concertarsi col Bismarck, giungeva a Nikolsburg proprio la S?ra gel Biblioteca G no Bial"Jco

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