Pietro Silva - L'Italia e la guerra del 1866

- 31 - Napoleone, senza troppo vigore? Cosi la fatale atmosfora di diffidenza e di sosp9tto andò sempre crescendo, e il governo prussiano si astenne dall'informare direttamente e subito il governo italiano degli atteggiamenti che voleva prendere di front9 alle offerte di Napoleone. In tal modo, in quel delicatissimo periodo di trattativè che segui alla mossa di Napoleone e nel quale sarebbe stato più che mai necessario uno stretto accordo e una reciproca fiducia fra Italia e Prussia per agir9 di concerto, ciascuno dei due governi fece, si può dire, per proprio conto. Il governo italiano si era intanto risolto a non tener conto dei consigli di Napoleone, e a dare nuova energia alle operazioni di guerra. In un nuovo consiglio tenuto il 14 luglio a Ferrara, si discusse ancora intorno alla questione fatale de! comando, e si rifece una nuova volta il piano di guerra. Di nuovo si Vènne alla divisione dell'esercito in due parti : un corpo di spedizione, composto di ci·n"ue corpi d'armata e comandato dal Cialdini doveva avanzarsi verso l'Isonzo, un corpo d'osservazione, comandato dal Re e dal La Marmora, doveva rimanere davanti al Quadrilatero, ancora occupato dagli austriaci, e finalmente il Medici con una divisione doveva secondare Garibaldi che si avanzava bravamente su per il Trentino. In quello stesso consiglio del 14 luglio si deliberava di telegrafare al Persano, la cui inazione in Ancona riusciva penosissima a tutti, che se entro otto giorni non avèsse attaccato il nemico, sarebbe stato sostituito nel comando della flotta. Ma questo risveglio di energie doveva essere vano. Mentre Garibaldi 9 Medici per due vie diverse, passando di successo in successo, si avvicinavano a Trento, e mentre Cialdini procedeva verso l'Isonzo, Bismarck sospettoso dell'Italia, timoroso di Napoleone, aveva maturato il suo piano di giungere con l'Austria a trattative che soddisfacendo l'orgoglio nazionale dei Prussiani, e nello stesso tempo rispettando l'integrità territoriale dell'Austria, portassero le due potenze ad un accordo, dal quale fosse impedita la possibile riunione del_l'Austria con la Francia. Le propost9 di mediazione di Napoleone sono accettate, e il 19 luglio si concorda tra Prussia ed B•blioteca Gino 81dnco

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